venerdì 3 agosto 2012

Diario olimpico (3) - arrivati! E bisogna saper perdere

Eccoci! Dopo un viaggio con ritardi abbiamo posato le zampe sul suolo inglese. Mentre bloggo, Chiara e cugina Cristina si stanno avvicinando al proprio esordio olimpico, che sarà la finale della spada maschile a squadre; Italia per il bronzo. Io invece, sintonizzato BBC, aspetto che Mateja finisca la sua nanna e poi la porto in giro per Oxford appollaiata nello zaino. Il mio esordio sarà per domani (se trovo biglietti) o domenica. E intanto mi rattristo per il nuoto italiano (almeno finora), che sta facendo amarissima figura ancor più fuori che dentro la vasca. Perché purtroppo da noi manca la cultura sportiva, quella che insegue la vittoria accettando la sconfitta. Prima di dedicare due righe all'impeccabile Magnini, un paio di esempi:ho visto allenatori di bambine di 13 anni imborgliare le regole del basket per stravincere e non vincere. Restando olimpici: ho letto commentatori e giornalisti dire dei tuffi di Cagnotto Dellapè che si è quarti per colpa delle giurie, quando invece il commento di chi se ne intende aveva ben altro tenore. Ci sevono alibi e scorciatioie, ce le insegnano fin da piccoli: difendiamoci! Avanti, cultura dello sport!
E saranno questi gli insegnamenti con cui è cresciuto il capitano del nuoto, caposquadra dalla vacillante moralità e leadership, lui che dà la colpa a tutti tranne che a sé. Distinguiamo per favore, perché la sua fidanzata Federica ha fatto due quinti posti olimpici, giustamente un campione non se ne può accontentare, ma sono due quinti posti olimpici. Diciannovesimo in batteria è diverso.
Chi insegna a perdere è la portabandiera Vezzali, quella che lucidamente commenta un terzo posto come una sconfitta amara, la stessa sconfitta dell'argento di Errigo. Ma per vincere ci sono altri quattro anni, anche se andrai oltre i quaranta. E per vincere c'è la squadra, che strapazza tutti e continua in gloria. E per vincere bisogna saper perdere, perché come dice il grande Federer: quando vinco non dimentico quanto ho perso.

3 commenti:

  1. Federer che, tra l'altro, è impegnato in una semifinale straordinaria contro un altrettanto straordinario Del Potro. Mentre scrivo sono 13-13 al terzo set e giocano un tennis fantastico.
    Magnini ha fatto una figuraccia in piscina ed una ancora peggiore fuori dall'acqua. Non mi piaceva quando vinceva, troppo poco umile, mi piace ancora meno adesso che perde, ma non tanto per i risultati ma per come affronta la sconfitta. Dici bene, da la colpa a tutti tranne che a se. Da capitano da proprio il peggior esempio possibile.
    Buone gare Caio. Che lo spirito olimpico sia con te.

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  2. dici bene:
    s'impara da piccoli a diventar grandi

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  3. Oggi niente biglietti disponibili, rimasto ad Oxford regalandomi un'oretta e mezza di corsa lungo il Tamigi e nella campagna: in fondo sono anch'io "un'atleta" :-)
    @ Drugo - Visto anch'io ieri Federer: proprio bello: dovessimo parlare dei tennisti italiani...
    @ Ciccò - e da sportivi a diventare vincenti.
    @ Emiliano - questa me la sono persa... lei è davvero poco simpatica e troppo piena di sé: la mancanza di umiltà rischia di accorciarle la carriera, temo, ma rimane una grandissima campionessa.

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