domenica 21 ottobre 2012

La mattina del dì di festa. Tanto sole e qualche nuvola.

Quarta domenica di fila rallegrata dal regalo di una bella corsa mattutina. E terza volta consecutiva di corsa in montagna. Avrei voluto partecipare ad una gara del circuito corsa in montagna organizzato dalla SAT (Società degli Alpinisti Tridentini, in soldoni - io non lo sapevo fino a quando non sono venuto a vivere da queste parti - il CAI Trentino), ma è riservata ai tesserati. Chissà, magari il prossimo anno... ma torniamo alla domenica mattina.
Parto come al solito di buonora, l'obiettivo è un giro sul Monte Finonchio, in parte noto, in parte no. La prima ora è quasi tutta salita, alternando passo e corsa a seconda di fondo e pendenze. Poi si scende ed è lì che àrrivano "le nuvole". Già da qualche minuto sento troppi spari per i miei gusti, quando poche decine di metri avanti a me compare un cane da caccia che fiuta e abbaia. Dietro a lui l'uomo con l'arma. Ne ho lette troppe, ne ho sentite troppe. Mi fermo, lascio passare e torno sui miei passi. 
Da quando corro in montagna mi sono dato la regola dell'estrema prudenza. Rispetto per il maltempo, per i tratti esposti, per il freddo, per le discese scoscese. Nessun rispetto per i cacciatori, ma rispetto per me stesso. Tredici morti in trentacinque giorni sono i numeri dall'apertura della recente stagione di caccia. Ma ci rendiamo conto? Infamia!
Il mio giro allora si interrompe. Riprendo una strada nota, avviso gli escursionisti che incontro del pericolo e mi dirigo verso tratti più urbanizzati. Purtroppo anche lì non mancano gli invasati con doppietta. Che tristezza, oggi che non ho voluto portare l'iPod sono accompagnato da chi spara e chi abbaia. Ridiscendo a Rovereto e salgo verso le colline immediatamente sopra la città, là dove non si caccia. Corro molto bene, anche il passo camminato sulle salite ripide è buono per le mie possibilità: la forma sta proprio tornando. Addirittura in discesa sto aumentando la sicurezza, pur nella scarsa qualità che mi contraddistingue.
Ne viene fuori una specie di mezza maratona trail (21 km abbondanti e 900m D+). 
Correre, in sè, è stato molto bello, impreziosito da un sole autunnale che qui in Trentino è capace di vero splendore.
Ma che tristezza, che fastidio... Che c'entra in una società come la nostra una cosa come la caccia? 

domenica 14 ottobre 2012

Interrompiamo l'interruzione

Se, come insegna un vecchio adagio giuridico, tre indizi fanno una prova, allora forse è tempo di riprendere il racconto del mio essere "trail runner".
Perché sono tre domeniche di fila che riesco a fare un bel lungo, tre settimane di fila che mi alleno quattro volte.
Cominciamo dalla fine, da stamattina. Avevo idea di fare una corsa/camminata sul Monte Finonchio. Le previsioni però non promettevano nulla di buono. Al risveglio vado in terrazza e guardo il Monte meta teorica, non ne vedo la cima, ma neppure la base. Dall'altra parte però c'è addirittura un po' di sole. E l'altra parte è quella che già ho visitato domenica scorsa, con un giro molto bello di 23 km abbondanti e 1.000 di dislivello, un giro che a me richiede tre ore precise. Lo rifaccio e mi diverto un sacco. Trovo anche un paio di tagli simpatici per lasciare da parte dell'asfalto. Per chi conosce Rovereto e dintorni: parto da casa, in centro, salgo all'Ossario, poi Campana dei Caduti. Da lì ancora salita al Cengio Alto, poi discesa, salita sulla Strada degli Artiglieri, grotta Chiesa, piste dei dinosauri e rientro a casa senza ripassare dal Cengio Alto e scendendo a Lizzanella.
Come scritto, ho ripetuto il giro due domeniche di fila.
Il primo lungo invece è stato asfaltato, visto il tempo brutto. Ho fatto 30 km sulla ciclabile, con molta più fatica di quanta non mi sia costata nelle domeniche trail. Proprio un'altra cosa, correre tra i sentieri. 
Questo andare mi dimostra un buon progresso, dalla prima alla terza domenica è cambiato parecchio, sia durante che dopo la corsa. Mi sto riprendendo, merito anche delle tre uscite a settimana (un'oretta alla volta) che riesco a segnare sull'agenda, oltre al lungo. Il consiglio di un paio di amici, quello di correre all'alba è stato un buon consiglio. Per non rischiare di progettare l'irrealizzabile, ho scelto di correre al mattino presto, per ora, una volta per un'ora su ciclabile. Sta andando bene. Negli allenamenti brevi alterno un paio di percorsi con dislivello all'asfalto, ascoltando le esigenze dei muscoli. Ok, ok.
Gli obiettivi sono due: Cavalcata Carsica in dicembre 2012 ed Ecotrail di Parigi a marzo 2013. In mezzo, vediamo se ci sono occasioni di fare qualche gara, su trail, su asfalto o quel che sarà. Intanto mi sto godendo le uscite mie.
Chiara è stata super, mi ha capito in pieno e mi sta aiutando un sacco. Davvero a fine agosto ci ero rimasto male a non riuscire a correre praticamente mai. Queste domeniche mattina mi stanno facendo proprio bene. 
Ho ricevuto delle chiamate, che mi hanno fatto molto piacere, di amici che mi chiedono del Trail Autogestito del Carso Isontino. Ancora non so se riuscirò ad organizzarlo, le discese nella Venezia Giulia sono sempre più complesse. Mi rimane una sola possibilità, ovvero il fine settimana del 17/18 novembre. Dovrei essere a Gorizia per un convegno il venerdì, magari si riesce ad allungare la permanenza. Speriamo.