Da un sacco di tempo non scrivo di libri, ho controllato: addirittura dal 15 dicembre scorso.
Oggi è il momento di ricominciare, perché allo sfogliare dell'ultima pagina di "Verità Tropicale. Musica e rivoluzione nel mio Brasile" rimane la consapevolezza di aver finito un libro di quelli che contribuiscono a cambiare qualcosa, a farti crescere.
Non è corsa, ma ho proprio voglia di scriverne: prima la storia del libro, poi la mia storia in rapporto al libro.
L'autore è Caetano Veloso, uno dei 'maestri supremi' della Musica Popolare Brasiliana (MPB). Lui racconta un pezzo della propria biografia, in particolare il pezzo degli anni Sessanta, quello in cui in un Brasile sotto la dittatura militare nascono movimenti culturali e artistici di libertà e protesta. Caetano è all'epoca un musicista ancora alla ricerca della propria identità, la trova partendo dalla rivoluzione della bossa nova di Joao Gilberto, passando attraverso l'ascolto del rock inglese e americano, cercando una sintesi tra i mondi, un linguaggio nuovo. Non lo fa certo da solo, ma per riconoscimento anche dei suoi compagni di strada (Gilberto Gil e Gal Costa, per dirne due) è lui l'anima del tropicalismo. Un movimento che coniuga novità artistica e opposizione al regime. Caetano Veloso racconta del suo arresto, della prigionia, dell'esilio a Londra (tutto assieme a Gilberto Gil). Ma soprattutto ci fa conoscere la nascita del tropicalismo, la strana coesistenza di filosofia e casualità che ne è radice, la condivisione di idee e suggestioni tra un sacco di artisti del Brasile dell'epoca.
Un libro ricco, pieno di spunti, di suggestioni.
Ho comprato questo libro fresco di edizione italiana nel 2003, dopo aver visto nell'estate 2002 uno strepitoso concerto di Caetano a Tarvisio. Ho iniziato a leggerlo all'epoca e dopo poche pagine ho smesso: troppi riferimenti a persone che non sapevo chi fossero, a cose che non sapevo come, quando e perché fossero e potessero essere accadute.
Quasi dieci anni dopo, con una competenza sulla MPB di molto accresciuta ci ho riprovato e pagina dopo pagina ho scoperto un capolavoro. Lo trovo un libro onesto: ho letto critiche a Caetano per un eccesso di autocelebrazione, ma dopo aver letto quello che dicono di lui i tropicalisti, mi paiono critiche stonate.
Sono pagine di storia del Brasile, della musica brasiliana. Pagine di pensiero e azione politica, di introspezione e analisi. Pagine di poesia.
Un libro d'arte.
Voglio chiudere con la proposta musicale di uno degli inni del tropicalismo. Su Youtube non ho trovato filmati dell'epoca (registrazioni sì), la versione è comunque bellissima.
Sul banco di scuola avevo scritto (blasfemo) "Caetano is God"! E'uno dei maestri supremi della Musica, in assoluto! All'epoca non sapevo nulla di musica brasiliana, ma l'ascolto di un suo disco mi fulminò letteralmente.
RispondiEliminaBlasfemo perché non si dovrebbe scrivere sui banchi... a parte gli scherzi, a me ha fulminato il concerto (prima i suoi dischi semplicemente mi piacevano). Riuscire ad entrare nel libro è stata un'altra gran bella esperienza
Eliminaconoscevo la sua musica ma non sapevo che scrivesse — una rivelazione che non mi stupisce affatto....
RispondiEliminaGià, Yogi, una musica così presuppone capacità di scrittura fuori dal comune
EliminaCome Yo ...non lo sapevo ...prendo nota
RispondiEliminaE' sempre un piacere divulgare bellezza, Gian Carlo :-)
RispondiEliminacaetano c'ha na barca di miliardi...
RispondiEliminagil abbandonò lula perchè fare il ministro gli impediva di prendere cachet dei concerti (2 al mese da 40.000 euro l'uno)...
gilberto non fa concerti se non gli si dà minimo 200 euro a cranio...
euro, non reais.
forse la dittatura c'aveva visto giusto... ahah!
luciano er califfo.
p.s. musicalmente sono immensi.
Quella sulla dittatura conto sia una battuta sopra le righe... :-(
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