Eccomi di ritorno da Newcastle, dove sono stato per il Convegno Annuale della Social History Society. Bella esperienza, per vari motivi.
Newcastle la conoscevo solo perché ci giocava Alan Shearer. Non si può dire sia una bella città, segnata da un clima assai british (walking, eating, sleeping e ovviamente singing in the rain) e pure un po' freddino. Però c'è il Mare del Nord, che si raggiunge facilmente con la metro.
Per la prima volta ho fatto un intervento pubblico in inglese, che certo non è il mio punto di forza. Me la sono cavata, ma c'è da migliorare. Mi hanno pure detto che ho l'accento tedesco.
Il Convegno è stato interessante: la storia sociale nella storiografia inglese è cosa molto diversa da quella cui sono abituato. C'è spazio per curiosità che da noi si guarderebbero con sospetto: la storia dei modi di dormire (nel 1700), delle superstizioni, degli organizzatori di eventi sportivi. Un sacco di cose così. Social History. Io invece raccontavo di gesuiti tedeschi dissidenti di 450 anni fa, più o meno. Non che io mi dedichi, in questi casi, alla più stretta attualità. Me ne rendo conto.
Al di là dei temi, mi ha incuriosito e insegnato molto il modo di presentare il proprio lavoro che in Inghilterra è assai più dinamico che da noi. Un bell'uso delle immagini, il racconto del convegno via twitter. Questo in particolare è utile: c'è un sacco di gente che parla, molti in contemporanea, quindi avere dei colleghi che ti raccontano le cose che non puoi ascoltare usando 140 caratteri e un hashtag (#Northumbria2014), bé, è stato bello.
Ovvio poi che io mi sia regalato una corsa. L'obiettivo era seguire il Vallo di Adriano, ma da dove stava il mio albergo raggiungerlo significava attraversare un ponte con traffico a quattro corsie. Meglio un bel parco urbano.
E non poteva mancare il mio tweet in tema:
"Not only Socialhistory in #Northumbria2014. Running in #Leazespark before the Conference"
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