venerdì 31 gennaio 2014

Il vero pericolo della pioggia. E della neve.

Dei tempi della giurisprudenza ricordo molte cose, stranamente. Un era la dotta spiegazione del detto "tre indizi fanno una prova". Io di indizi ne ho talmente tanti che quella spiegazione non mi serve proprio a niente. 
Lo penso da tempo e ora ne ho la certezza.
Lo Stato, l'Unione Europea, il Mondo dovrebbero decidere che per portare un ombrello sia necessario un corso qualificante e conseguente patente. 
Prima lezione. Apri l'ombrello solo quando piove. Perché già sarebbe triste farsi sfregiare dalle stecche che spuntano ovunque in un giorno d'acqua... Ma se non piove, perché? 
In questi giorni di neve e pioggia costanti ho rischiato troppe volte. Essere alti un metro e novanta ha qualche vantaggio, ma pure parecchi svantaggi. Per esempio, l'occhio ad altezza ombrello guidato male. Buona cosa avere gli occhiali. 
Come per le macchine, i più pericolosi sono i più e i meno giovani. I primi ancora non hanno raggiunto un'evoluzione sufficiente a capire che nel mondo non sono soli. E allora ti puntano inconsapevoli e tu devi muovere la testa come fossero gli addominali di un danzerino di limbo. I secondi quell'evoluzione l'hanno magari raggiunta ma pure dimenticata. E allora ti puntano inconsapevoli, con quel che segue. 
E poi. Perché non c'è il tagliando? Perché si può andare in giro con due centimetri di stoffa scucita e dieci asticelle appuntite che si possono infilare ovunque? Proprio ovunque no, dai. 
Piove, senti come piove, madonna come piove, senti come vieni giù. 
Ho bisogno di una umbrella. 


4 commenti:

  1. :-)))) Scappa dalla moltitudine e nasconditi nei boschi, lì gli ombrelli non ti troveranno!

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  2. E' giusto parlarne! Anche Zappa aveva studiato il grave problema che affligge l'umanità ogni volta che piove. Ecco la sua brillante soluzione: http://www.youtube.com/watch?v=jAPmyN1iLoo

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