sabato 23 novembre 2013

Il pomeriggio di un giorno da bradipi

Eccomi qui, comodo e scrivente sul letto di un albergo argentino. Sono a Buenos Aires da quattro giorni, è la seconda volta che ci vengo e le sensazioni sono le stesse del primo momento. È un posto che mi piace molto. Peccato che le connessioni dei lavori di Chiara e mio poco lascino pensare ad un soggiorno comune in queste latitudini, ma mai dire mai. Almeno la prossima volta spero tanto di venirci con le due donne. 
Sono in viaggio per lavoro, fortuna che quello che faccio mi piace moltissimo e che mai risulti un peso. Il primo giorno è servito ad ambientarsi almeno un po', il secondo già era intenso. Con l'amica e collega Benedetta abbiamo presentato un seminario sui documenti degli archivi del Vaticano (lei) e degli ordini religiosi (io). Otto ore di lezione in due giorni. La prima puntata ha avuto un che di romantico. Per un blackout abbiamo fatto le nostre presentazioni senza internet, senza powerpoint, senza luce e abbiamo finito in anticipo perché il sole calava. La seconda puntata invece l'abbiamo girata secondo i canoni della tecnologia. È stato interesante, parola che ieri mi sono sentito dire fin troppe volte e ci ho scherzato su. Abbiamo avuto un pubblico composito, dal professore di alto livello in pensione al giovane studente alle prime armi. Pare che abbiamo soddisfatto tutti. Certo che l'accoglienza e l'ospitalità, davero magnifiche, dei colleghi argentini è talmente bella che fa capolino il piccolo sospetto che l'entusiasmo possa avere almeno in parte i toni della buona creanza. Anche se, pare tutto davvero molto sincero.
Mi sono stancato molto. Oltre al fuso orario, ci sono da aggiungere anche i tempi completamente spostati. Per dirne una, alla cena del dopo lavoro di ieri abbiamo iniziato a mangiare dopo le 23 e siamo tornati in albergo quasi alle 2. Sommato all'orologio che si sposta, il risultato è un completo ribaltamento rispetto al tempo italiano. E poi succede che comunque al mattino ti svegli. E la mattinata di oggi è stata turistica, ma dopo il tardo pranzo, come talvolta dice chi corre o chi pedala, non ne avevo più. Una skypata con casa e mi sono appoggiato. Dormito un poco, letto e guardato il football al computer (che sogno, qui Nfl Pass è gratuito). Ora sono le otto e mezza della sera, fa un caldo becco e tra un'ora ho l'appuntamento per una passeggiata prima di cena. 
Comincio a poter dire di conoscere parecchi colleghi argentini: bello il loro mondo, mi sento accolto e siamo ancora agli inizi. Dopo il weekend ci sarà un'altra conferenza a Buenos Aires, poi un convengo a Mar del Plata. Ho sgobbato parecchio per tutto questo e ancora ci sarà da sgobbare nei prossimi giorni, ma ne vale la pena.
Rimane il fatto che il pomeriggio di un giorno da bradipi mi ha conservato, non posso dire ricaricato, ma conservato sì. Non sono nemmeno andato a correre a Puerto Madero. Domani è un altro giorno. Anzi, per chi mi legge dall'Italia, oggi è un altro giorno. 

5 commenti:

  1. Ciao Claudio!!!! Caldo??? Qui il freddo è arrivato e la pioggia ormai è una costante...questo significa che la neve per slittare con i nostri bimbi in montagna è arrivata!!! Ti aspettiamo!!! Ciao, Giuli

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    1. Pensa che oggi ero a correre e ho rischiato di ustionarmi. A presto!

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  2. veramente un gran brutto lavoro: ti piace e ti tocca pure viaggiare!!!!
    (tutta invidiaaaaaaaaaaaaaa :P)
    ciao e scaldati per bene, che qui è arrivato IL GELO!

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    1. Sono un ragazzo fortunato, Valentina. Di certo qui il calore non manca. A presto, spero. Ho cancellato un commento per colpa del correttore automatico impostato sullo spagnolo :-)

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