Fatta la prova TA. Di
seguito tutte le notizie interessanti e il roadbook (parolona!)
Consigli: non c’è acqua
lungo il percorso, portarla con sé. Non ci saranno ristori in corsa,
l’autogestione è assoluta.
Ci sono tratti
scivolosi, se non avete le scarpe da trail (ma anche se le avete) affrontateli
con calma e gesso.
Il fondo è talvolta
sassoso: occhio alle caviglie.
Cerchiamo di stare
compatti, ai bivi ci si aspetta. Prevista sosta ai due punti panoramici.
Cerchiamo di essere
puntuali: fa freddo e aspettare gelandosi non è piacevole. Ritrovo: domani domenica 23 dicembre ore 8.45 per
partire alle 9.00.
Partenza dalla Stazione
FS di Sagrado, dopo breve tratto asfaltato si comincia a salire sul sentiero 76
(“della Fornace” per i sagradini).
Salita dolce su
sterrato, svolta a destra in direzione Alture di Polazzo. Nota: avremo con noi
una delle anime delle Alture. Tratto piano prima di raggiungere la strada delle
Alture, con un po’ di fango. Svolata a sinistra in leggera salita e si passa al
fianco del bellissimo agriturismo (cliccate sul link in basso a sx!) e si raggiunge
l’incrocio delle Quattro Strade. Siamo a 4km.
Attraversato l’asfalto
dopo poche centinaia di metri si svolta a sinistra su sentiero stretto e sassoso
in leggere salita. Finito il sentiero si svolta a destra su stradina sterrata
che conduce al Cippo Corridoni. Dopo il Cippo si sale verso S. Martino del
Carso, che si raggiunge su strada asfaltata. Le fontane a S. Martino sono
entrambe chiuse. Si continua su asfalto verso il cimitero di S. Martino, poco
prima di raggiungerlo svolta a sinistra su strada sterrata che porta alla cima
del Monte San Michele, con punto panoramico e sguardo sul Golfo. Siamo a 10 km
scarsi.
Si continua sul percorso
dei Cippi arrivando sulla strada asfaltata che, con svolta a sinistra, porta al
parcheggio del Monte San Michele. Vista panoramica verso le montagne e
l’Isonzo.
Ancora su asfalto in
discesa per poche centinaia di metri e svolta a sinistra sul Sentiero 76, che
ci accompagnerà fino alla fine. Il 76 è segnato, come da tradizione carsica,
spesso ma non sempre. L’imbocco è in discesa piuttosto ripida, con terreno
sassoso, infido e scivoloso. Questo è il punto più delicato: possibili
scivoloni, serve attenzione.
Il 76 ci porta poi ad
attraversare il Bosco Cappuccio, che nel mio infantile ideale chiamo “foresta”.
Prima di raggiungere l’asfalto, un paio di bivi sui quali si tiene sempre la
sinistra. Arrivati alla strada asfaltata (quella che da San Martino del Carso
porta a Poggio III Armata) si attraversa semplicemente e si continua a sinistra
(segnato il 76) in salita non ripida ma costante, lunga circa 600m. Poi lunga
serie di saliscendi che conduce alla strada asfaltata che da San Martino del
Carso porta a Sagrado. Si prende l’asfalto a sinistra e dopo circa 500 metri si
riprende il 76 sterrato. Siamo oltre i 15 km.
Discesa detta “delle
Casette” e arrivo. Ci si congiunge con la strada di partenza, quella della
svolta a destra verso le Alture; adesso diventa svolta a sinistra. Torniamo sui
nostri passi fino alla Stazione di Sagrado, dove arriveremo dopo 19 km di
Carso.
Serve a qualcosa tutta
questa descrizione? Di certo a farmi divertire.
Dalla stazione poi ci
spostiamo in macchina in parrocchia e diamo inizio a quel che dà il senso alla
giornata: magnar e bever.
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