Secondo post sul tema, nell'attesa di concludere la trilogia con una riflessione sui materiali, ispirata dal commento di Orzowei: anche e soprattutto le battute stimolano il pensiero.
Domenica mattina rinuncio alla non competitiva (pur bella) di Montorio/Verona per provare un po' di saliscendi e gradini in città. Al momento la forma non è delle migliori ma in via di miglioramento, tanto per ripetersi, e scelgo un percorso non troppo lungo: alla fine saranno 16km e spiccioli per 450m di dislivello, impreziositi da un corposo numero di scalini.
Parto con calma a stomaco quasi vuoto (anche questo fa parte dell'allenamento) e con una zavorra consistente a riempire il marsupio grande (anche questo fa parte dell'allenamento).
Riscaldamento di tre km e poi comincia la salita, quasi tutta su asfalto e ciottolato, dato che ho deciso di indossare le scarpe d'asfalto e non da trail. La prova che non sono al meglio me la offre presto la necessità di camminare su rampe che qualche mese fa correvo senza neanche troppo sforzo; no problem, è tutto normale. Nel percorso che mi ero disegnato in mente salivo anche una stradina che ho mancato, accidenti a me che per questa disattenzione ho dovuto sorbirimi un tratto di statale Verona-Valdonega. Non che ci sia gran traffico, ma c'è molto di meglio da correre. Ritrovo la comodità della discesa su asfalto: dopo tanti sentieri, il potersi lanciare senza timore di scavigliata imminente diverte. Rientro in città e salgo a Castel San Pietro utilizzando le scalinate. Lunghe e ripide, con gradini alti e bassi: altro luogo di prove e ripetute che completavo di corsa senza particolari affanni e che ieri mi ha chiesto il conto, al passo. Una strada chiusa mi costringe a qualche altro centinaio di metri su statale, poi ciclabile e rientro a casetta.
La seconda parte è più confacente della prima alle mie idee di trail urbano: non una salita costante, ma una serie di ripide ascese e brevissime picchiate, con e senza gradini. Mi è mancato il guado, ma l'Adige è un po' grosso e ho preferito affidarmi ai ponti.
Percorso assolutamente migliorabile, ma per trovare nuove vie bisogna pure provare. Ho già individuato un paio di deviazioni per salire di più, aumentare i km e innervosire il tutto; aspetto di migliorare la forma e poi mi ci butto. Magari aggiungo qualche sentiero ed evito di ripetere due km di ciclabile. Comunque niente male, questo urban trail: nella mia testolina sto disegnando un simpatico lungo tutto veronese, con partenza e arrivo dal portone di casa. Da provare prima di Lione.