venerdì 24 febbraio 2012

La fiera delle possibilità

Per il mio lavoro è un periodo particolare, di cose bambine che promettono bene e cose adulte che sembrano prendere forma definitiva. Sto scrivendo molto e progettando altrettanto. Sono arrivato molto stanco al venerdì. Vista la fortuna di avere orari piuttosto elastici, capita di andare avanti nel fine settimana o a tarda sera, cosa che ultimamente ho fatto di frequente, ma capita anche di avere la possibilità di liberarsi per qualche ora, cosa che ultimamente ho fatto di rado.
Oggi è arrivato il momento di concretizzare il privilegio della "qualche ora".
Avrei potuto lavare la macchina, che è in condizioni vergognose.
Avrei potuto fare la spesa grossa al centro commerciale.
Avrei potuto lavorare comunque, fregandomene della possibilità di un paio di ore tranquille.
Avrei potuto mettere ordine nel groviglio di vestiti che mi arrischio a chiamare armadio.
Avrei potuto accompagnare Mateja al nido, andare in macchina fino all'imbocco di uno dei sentieri che portano alle orme dei dinosauri. Poi avrei potuto percorrere quel sentiero di corsa per scaldare la gamba e il fiato, imboccare al passo un altro ripido tracciato che sale nel bosco, calpestando pure qualche tratto di neve. Avrei potuto salire fino ad oltre 800m di altitudine, trovando una strada tagliafuoco esposta al sole di fine inverno e farmi coccolare correndo. Avrei potuto godermi quella strada che guarda maestosa un paio di valli disegnate dall'Adige, per poi raggiungere l'intricato percorso tra le rocce che porta alla visione sempre stupefacente delle orme dei dinosauri. Avrei potuto fermarmi sulle passerelle che permettono uno splendido punto di vista su quelle impronte tanto antiche e scaldarmi anche lì al sole, alzatosi un po'. Avrei potuto scendere da un'altra strada fino alla macchina al termine di un giro che mi avrebbe portato, quasi come un viaggio nel tempo, dal fresco dell'ombra fino al bosco, dalla neve fino alle rocce riscaldate da un accenno di primavera. Avrei potuto trascorrere così un'ora e venti minuti correndo, camminando e regalandomi qualche sosta panoramica fino a contare 400m precisi D+. 
In effetti, ho potuto.

venerdì 10 febbraio 2012

Due motivi e (almeno) tre idee

Dall'ultimo post è passato un po' di tempo... quasi tre settimane, credo sia un record negativo. Non che mi siano mancati gli argomenti, anche se nel periodo ho corso poco. Sono due le cause del silenzio e della lettura poco frequente dei blog che seguo.
Uno. Ho appena consegnato all'editore che lo valuterà il corposo plico di un mio libro "di lavoro". Non corse e trail, ma storia del cristianesimo nel 1500/1600. La parte del mio cervello dedicata alla scrittura probabilmente si è concentrata tutta lì. Come lì si è concentrata buona frazione del tempo che tradizionalmente è libero.
Due. Come ho ampiamente raccontato su facebook, a casa si è stanziata una famiglia di virus che continua a farci compagnia. Le più scassate sono state Chiara e Mateja, io ho fatto la mia parte e ancora siamo in ballo, ormai da una ventina di giorni.
Le due cause del silenzio sono anche le due cause della poca corsa. Mi spiace perché mi sarei di sicuro molto divertito a provarmi al freddo di questi tempi: non ho mai sofferto molto il clima polare e ho pure una bella scorta di vestiti adatti anche al sottozero. Sognando di ghiacci futuri, questa sosta la vedo come un'occasione persa. Ma davvero c'era poco da fare.
Qualche corsetta, qualche passeggiata e alcune idee.
Prima idea (parecchio concreta). Mi sono iscritto alla Traversata dei Colli Euganei, 42km e 2000m D+ a metà aprile. Tutti quelli che l'hanno corsa me ne hanno parlato benissimo, sia per il percorso che soprattutto per il clima e l'allegria. Aggiudicata! E siccome sono un romanticone, ho regalato a Chiara l'iscrizione alla 21km.
Seconda idea (parecchio concreta). Mi sono iscritto alla società di corsa Distanceplus ASD. E siccome sono un romanticone, ho regalato a Chiara l'iscrizione. Si anticipa San Valentino qui!
Terza idea (si spera concreta ma non si sa). Mi voglio iscrivere alla sei ore della Venice Ultramarathon, un tipo di corsa per me sconosciuto: Si gira per sei ore su di percorso di 4km e alla fine si contano i km. Molto semplice. Perché una cosa simile, antitesi del trail? Perché sono curioso, perché me l'ha consigliata come allenamento "di testa" un campione come Ivan Cudin, perché voglio vivere una corsa in un clima di festa, perché correre guardando Venezia è sempre un bel correre, perché spero che in un gira-gira così ci sia spazio alla concentrazione sullo stile (prona che ti prona, magari posso fare qualcosa di meglio), e alla fine anche perché "non sono tanto giusto". Non ci arriverò con l'allenamento che speravo, ma non mi preoccupo. Alla peggio corro 5 ore (quelle credo di averle nelle gambe) e una cammino. Tutto questo avverrà se i virus da asilo nido (nome scientifico Pingue Monstrum Matejonense Inchiapettante Matrem supratotum ma anchem Patrem) andranno a vivere da soli. Vista l'età, sarebbe anche ora.
Poi ci sono le idee per l'estate, che erano solide e adesso sono confuse.
Vederemo.