lunedì 4 gennaio 2010

Qualunque cosa succeda

Questo il titolo del libro regalatomi in occasione del Natale dal mio amico Gilbo.
"Questa è la storia di Giorgio Ambrosoli, per cinque anni commissario liquidatore della Banca Privata di Michele Sindona, ucciso a Milano da un killer la notte tra l'11 e il 12 luglio 1979", comincia così la quarta di copertina. L'autore è Umberto Ambrosoli, figlio di Giorgio, avvocato come lui e praticamente mio coetaneo.
Una delle tante pagine poco note della storia fangosa della nostra Italia "degli anni di piombo". Mi occupo di storia per professione; anche se l'età contemporanea non è il mio campo specifico di ricerca, la frequento attraverso la lettura. Eppure, il nome di Giorgio Ambrosoli mi ricordava appena il suo destino di morto ammazzato dalla malavita, legato, il suo destino, ad una mia imprecisata memoria di viscide storie impantanate tra nomi quali Sindona, Marcinkus, Calvi, Andreotti. Ben vengano libri come questo, terribili per la "normalità" di quanto raccontano, indispensabili per ricordarci che ci stiamo abituando, se non ci siamo già abituati, a non storcere più neppure il naso davanti a disonestà, inganno, collusione, indifferenza.
Domani in treno inizierò a leggere "Come mi batte forte il tuo cuore. Storia di mio padre", di Benedetta Tobagi. Un altro regalo, questo dell'amico Paolo.
Sono proprio regali di senso: grazie.

Nessun commento:

Posta un commento