Giornata lunga, al termine di una settimana impegnativa.
Mi sveglio alle 4.30, colazione abbondante e alle 5 sono in macchina, pronto a partire per Casola Valsenio, fino ad oggi a me sconosciuta località romagnola, sede di partenza e arrivo del Winter Trail del Poggiolo.
Viaggio tranquillo, salvo scoprire che per raggiungere la partenza serve percorrere una difficile strada di montagna: non ci sono molte indicazioni, ma mi accodo a macchine popolate di podisti e ci sono.
Alle 9.00 si parte, per la mia prima volta sull'Appennino. Ho deciso di partire lento per varie ragioni: sono reduce da un lungo impegnativo, ho dormito poco e guidato tanto, temo l'idurimento del polpaccio e dopo la corsa mi aspettano altre quasi tre ore di macchina. Allora: prendersela comoda e divertirsi.
Sorpresa! Il percorso è davvero duro (22km e 1200 D+), salite ripide, discese tecniche, tratti incredibilmente fangosi. Conosco bene i miei limiti: in discesa sono scarso e soffro avere gente che mi sta alle spalle con il fiato sul collo. Allora sulla prima discesa tecnica mi sposto e lascio passare. Corricchio sulle salite meno ripide (pianura? oggi non si è presentata all'appello), vado a passo svelto su quelle più dure, aiutato dai bastoncini che oggi ho davvero benedetto: indispensabili anche per mantenere l'equilibrio nei vari tratti da pattinaggio su fango. Affronto tratti davvero difficili, per chi soffre di vertigini come me, ma li oltrepasso discretamente.
Così andando e rimirando il paesaggio, arrivo a metà gara in coda al gruppo. Non ho speso molto (mi spingo a dire poco) e allora accelero il ritmo. Comincio a correre sempre più spesso, mi provo anche su tratti ripidi e sto benissimo. Incontro sempre più compagni di strada sul percorso, segno che sto davvero velocizzando. Sono "costretto" (come se non mi piacesse...) addirittura a risalire il letto di un piccolo ruscello perché il sentiero ai suoi lati è per me impraticabile causa fango.
Vado e guardo, mi godo come sempre il profumo del bosco e prima di quanto mi aspettassi comincio ad intravvedere sotto di me l'arco gonfiabile dell'arrivo. Per tenere lontana del tutto la pianura, perfino gli ultimi 50m sono una rampa.
Ancora una volta, arrivo piuttosto fresco, fotografato da Danilo "Miticojane", che già al Casto mi aveva regalato alcune immagini. Lui è arrivato un'ora prima di me: chapeau. Io ci ho messo circa 3h27.
Altra sorpresa! Docce belle calde. Poi pasta, quattro chiacchiere e di nuovo in macchina per raggiungere Verona: ci arrivo ad un'ora infame (intorno alle 17), quando per trovare un parcheggio serve solo una cieca fede, e forse la mia non è così cieca, tanto che dopo troppo tempo mi invento una sosta e salgo a casa. Ora però ho messo a posto la macchina, ok?
Un grazie a Danilo per aver così caldamente sponsorizzato la gara, ne valeva la pena.
Leggo da altri blog e dal sito di Spiritotrail che c'erano parecchi compagni di squadra, ma non tutti li ho incrociati. Sarà per la prossima!
Mi sveglio alle 4.30, colazione abbondante e alle 5 sono in macchina, pronto a partire per Casola Valsenio, fino ad oggi a me sconosciuta località romagnola, sede di partenza e arrivo del Winter Trail del Poggiolo.
Viaggio tranquillo, salvo scoprire che per raggiungere la partenza serve percorrere una difficile strada di montagna: non ci sono molte indicazioni, ma mi accodo a macchine popolate di podisti e ci sono.
Alle 9.00 si parte, per la mia prima volta sull'Appennino. Ho deciso di partire lento per varie ragioni: sono reduce da un lungo impegnativo, ho dormito poco e guidato tanto, temo l'idurimento del polpaccio e dopo la corsa mi aspettano altre quasi tre ore di macchina. Allora: prendersela comoda e divertirsi.
Sorpresa! Il percorso è davvero duro (22km e 1200 D+), salite ripide, discese tecniche, tratti incredibilmente fangosi. Conosco bene i miei limiti: in discesa sono scarso e soffro avere gente che mi sta alle spalle con il fiato sul collo. Allora sulla prima discesa tecnica mi sposto e lascio passare. Corricchio sulle salite meno ripide (pianura? oggi non si è presentata all'appello), vado a passo svelto su quelle più dure, aiutato dai bastoncini che oggi ho davvero benedetto: indispensabili anche per mantenere l'equilibrio nei vari tratti da pattinaggio su fango. Affronto tratti davvero difficili, per chi soffre di vertigini come me, ma li oltrepasso discretamente.
Così andando e rimirando il paesaggio, arrivo a metà gara in coda al gruppo. Non ho speso molto (mi spingo a dire poco) e allora accelero il ritmo. Comincio a correre sempre più spesso, mi provo anche su tratti ripidi e sto benissimo. Incontro sempre più compagni di strada sul percorso, segno che sto davvero velocizzando. Sono "costretto" (come se non mi piacesse...) addirittura a risalire il letto di un piccolo ruscello perché il sentiero ai suoi lati è per me impraticabile causa fango.
Vado e guardo, mi godo come sempre il profumo del bosco e prima di quanto mi aspettassi comincio ad intravvedere sotto di me l'arco gonfiabile dell'arrivo. Per tenere lontana del tutto la pianura, perfino gli ultimi 50m sono una rampa.
Ancora una volta, arrivo piuttosto fresco, fotografato da Danilo "Miticojane", che già al Casto mi aveva regalato alcune immagini. Lui è arrivato un'ora prima di me: chapeau. Io ci ho messo circa 3h27.
Altra sorpresa! Docce belle calde. Poi pasta, quattro chiacchiere e di nuovo in macchina per raggiungere Verona: ci arrivo ad un'ora infame (intorno alle 17), quando per trovare un parcheggio serve solo una cieca fede, e forse la mia non è così cieca, tanto che dopo troppo tempo mi invento una sosta e salgo a casa. Ora però ho messo a posto la macchina, ok?
Un grazie a Danilo per aver così caldamente sponsorizzato la gara, ne valeva la pena.
Leggo da altri blog e dal sito di Spiritotrail che c'erano parecchi compagni di squadra, ma non tutti li ho incrociati. Sarà per la prossima!
Prima di scrivere il post, avevo messo questa anteprima:
Ora sono un po' stanchino e vado a riposare. Dopo varie ore di macchina e uno splendido trail, mi prendo un attimo di tempo prima di scrivere il post.Per il momento un'anteprima sullo stato del terreno sul percorso. C'era un pizzico di fango, come si vede dalle immagini:
Grande Caio, ti è piaciuta allora, tutti si sono innamorati di questa gara, è fantastica, speriamo il prox anno che ci sia la neve, speriamo di rivederci presto, ciao
RispondiEliminaCiao Caio, anch'io c'ero al Poggiolo e ne sono rimasto davvero affascianato...Bellissimo trail, duro al punto giusto...spero di conoscerti alla prox ciao
RispondiEliminaCiao Caio
RispondiEliminaCaio non ricordo se mi hai inviato la tua @ ma non la trovo, inviala che poi ti mando le foto, ciao
RispondiEliminaCausa lavoro e appuntamenti serali, sono fermo per ben tre giorni. Magari mi farà bene, un po' di riposo, però mi tremano le gambe!
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