E' il mio compleanno da "corridore organizzato": esattamente due anni fa partivo per la mia prima non competitiva, a Verona dalla centralissima piazza Bra. Secondo gli organizzatori, all'epoca erano 15 km. Secondo la questura diciamo 13. Ora il percorso è cambiato: 12 km reali, in gran parte in città, con una breve escursione "Trail" sul parco delle Torricelle.
Partenza 8.30; questa volta da solo. Chiara ha da fare, l'amico Bernhard in visita per il ponte dell'Immacolata si sveglia, vede la pioggia e torna a divano letto. Come dargli torto? Io che mi diverto un mondo a correre sotto la pioggia esco e raggiungo piazza Bra (saranno 500m da casa mia, ad essere generosi). Parto senza orologio, voglio godermi il percorso senza distrazioni e correre a sensazione. Sensazione un po' falsata, che mi spinge ad un ritmo forse troppo veloce, ma tant'è, me la godo per tutti i km, salvo un attimo di difficoltà per un té troppo dolce bevuto in fretta. Faccio in tempo a rimproverare "gentilmente" qualcuno che butta a terra il bicchiere di plastica (cestino a dieci metri da lui). Per il resto, mi immergo nella corsa. L'assenza dell'orologio funziona: ricordo a memoria tutto il percorso e registro con più attenzione pensieri, cambi di ritmo, fatica e scioltezza. Torno a casa fradicio, ben contento e a mente fresca, tanto che una frase che proprio non riuscivo a formulare per il mio prossimo scritto gesuitico esce convincente in pochi minuti.
Corri, uomo, corri.
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