Raramente vado a correre senza orologio/cronometro, di solito se lo faccio è per dimenticanza o perché non trovo le cose nel proverbiale casino della nostra casa. Più spesso lascio a riposo il GPS, utile solo per certi giri e allenamenti.
Tralasciando il fatto che realmente non trovo l'orologio (non è nemmeno sotto il letto!), questa settimana sono uscito sempre senza di lui. Ho iniziato alla Marcia del Giocattolo per guardarmi attorno anziché al polso. Ho proseguito mercoledì quando sono stato a fare un po' di ripetute in salita, ho insistito oggi correndo in parco assieme a Chiara, con ritmi e allunghi “a sensazione”.
A sensazione. Questa la chiave del gusto di non misurare né tempo, né km. Mi è piaciuto, anche se non sono ancora molto bravo a regolarmi. Alla Marcia del Giocattolo ho tirato sicuramente troppo, nelle ripetute in salita potevo spingere di più, oggi meglio, ma avevo il vantaggio di essere in due, quindi il confronto aiutava a leggere le andature.
Ecco, questa cosa dell'andare “a sensazione” mi intriga, senza sottovalutare l'utilità di misuratori di tempi, distanze, ritmi cardiaci e altri ammennicoli. Ciò che è utile non è indispensabile: credo che continuerò gli esperimenti. Domani ho in mente un percorso che non ho mai misurato, quindi mi allaccerò il GPS al polso. Ma quando il percorso non sarà più nuovo? Comincio a pensare che conoscere a fondo se stessi, senza bisogno di misurarsi, possa portare al salto di qualità.
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