Giovedì mattina. Sono riuscito a regalarmi una mezza giornata libera; l’idea era quella di andare a provare una parte del trail assieme all’amico Alessio, ma i miei momenti liberi e i suoi non coincidono. Parto allora per un allenamento sulle colline veronesi: ho in mente un percorso che, con qualche ripetizione di sentiero o qualche altra variabile dell’ultimo momento, dovrebbe portarmi a correre tra i 25 e i 30 km e un D+ intorno ai 700. Prendo il camel, i bastoncini, barretta: insomma, tutto quello che conto di avere con me a Brescia. Una vera e propria prova generale. Allaccio il GPS al polso e mi accorgo di non averlo caricato: brutto segno? Poco male, vado con il caro vecchio orologio.
Breve riscaldamento (devo necessariamente fare un tratto di città, e così bardato non passo inosservato), prima salita su asfalto, un paio di rampe su sentiero, prima discesa… crack. Comincio a scendere: conosco il tratto a memoria; davanti a me c’è un gruppo di ragazzi in passeggiata scolastica per guardare la Verona “selvaggia”; che bello – penso tra me e me elogiando il prof di turno; scarto un po’ per evitare la fila e continuare la discesa; non faccio attenzione all’appoggio, la caviglia si gira e cado. Scambio un paio di battute con ragazzi e prof, “tanto non mi sono fatto nulla, ridete pure”: balle. Provo a ricominciare a correre, ma la caviglia sinistra non tiene. Procedo al passo, imbocco un breve sentiero pensando (sempre tra me e me, ovvio): ora il dolore se ne va. Invece aumenta: sotto la scarpa compare il bozzo tipico da distorsione. Il cronometro del caro e vecchio orologio è fermo su 31 minuti e 8 secondi: memoria di una caduta. Mi appoggio ai bastoni e lentamente mi dirigo verso casa. Stupidamente non chiamo Chiara per venirmi a prendere, e mi affliggo così 40 minuti di camminata sempre più zoppicante.
Nel passato da basket ne ho viste e subite, di distorsioni. Questa non è grave, lo so: ci vorrebbe riposo, ma adesso non me lo posso proprio permettere, anzi. Maddalena Urban Tail in forte dubbio, quindi. Ghiaccio. E leggo l’articolo sulla distorsione alla caviglia pubblicato nell’ultimo numero di Spirito Trail.
Così dopo aver forzatamente rinunciato al Chianti, anche il mio secondo obiettivo di stagione si fa nebuloso.
Mi dispiace, purtroppo sono cose che possono succedere, è un'attimo, adesso pensa alla prossima, starai meglio, ciao
RispondiEliminahai ancora diversi giorni per smaltire la distorsione, male che vada vieni a fare la 12...
RispondiEliminagp
Grazie. Anche a tutti gli amici del Forum. Ad oggi la caviglia lascia poche speranze, ma ha ragione GP: manca ancora una settimana.
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