Perché una settimana a Madrid? La ricerca che sto facendo sulla storia delle missioni in America Latina richiede letture e conoscenze che le biblioteche italiane non sono attrezzate a dare; quella nazionale spagnola sì. Ottima coincidenza è che qui vivono Fabia e Nicolas, cugini di sorridente compagnia.
Così ho trascorso una settimana da recluso volontario, a fare incetta di idee e informazioni, suggestioni e chiavi di lettura. Poco tempo libero, ma quel poco assai buono.
Domenica (1 novembre). Camminata in montagna (Manzanares) con F&N, magnifici e generosi ospiti. L'idea che mi ero fatto da casa era invece quella di andare a vedere il basket, Estudiantes Madrid – Barcelona; più che il basket, a dire tutto il vero, chi volevo ammirare era Ricky Rubio. Ma la proposta montagnosa ha vinto ed è stata ottima scelta.
Giovedì (5 novembre). Oggi sì, il basket. Eurolega: il nuovo Real Madrid di Messina contro i campioni d'Europa del Panathinaikos di Obradovic: lascio un post apposito.
Sabato (7 novembre). Dopo un'ultima mattinata in biblioteca, tardo pomeriggio e sera, con la già annotata ottima compagnia, a bighellonare in città, chiudendo la visita con cena eccellente. Per fortuna c'è stata una mezza giornata così, altrimenti Madrid mi sarebbe parsa più brutta di quello che è.
Correre. Un paio di mattinate molto presto al parco, grande e pulito, con percorsi vari da scegliere. Peccato per il trasferimento da casa ospitante, che comprendeva slalom tra pedoni (specie al ritorno, quando iniziavano ad uscire per lavorare) e saltelli ai semafori, il tutto condito da generose inalazioni di polveri sottili. Ed io che trovo troppo grande Verona...
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