A dire la verità, ora sono arrivato a Madrid e navigo con Skype.
Complicato arrivare a Malpensa, credo sia appena la terza volta, e
sempre ho detto “mai più”. Questa volta però, consapevolmente,
ho scelto il risparmio a scapito della comodità. Mi è parso un
gesto doveroso nei confronti di chi finanzia il mio viaggio,
interessandosi di quanto ho da dire sul procedere delle mie ricerche.
E già, perché la mia traversata verso Lima coincide con
l'opportunità di partecipare attivamente a un convegno intitolato
“Nuovi campi di ricerca nella storia delle istituzioni
ecclesiastiche e del diritto canonico nel Vicereame del Perù (secoli
XVI-XIX)”... così, tanto per raccontare quel che faccio quando non
corro.
Ultimamente l'allenamento sta andando meglio, sto correndo con
discreta continuità e dopo parecchio tempo ho anche fatto uscire la
bicicletta dal garage. Bello, in bici. Approfittando della visita dei
nonni che fanno compagnia a Mateja, ieri Chiara ed io abbiamo
pedalato assieme un paio d'ore, da Rovereto verso Trento sulla
ciclabile, condividendo parte dei km con gli amici Massimo&Rosa.
Mi sono divertito, e ho anche faticato perché Chiara si è lanciata
con fiero cipiglio a ritmi importanti. Abbiamo pure preso qualche
goccia d'acqua, che lungo il fiume trova la sua sacrosanta
collocazione.
Fedele alla mia fissazione del viaggiare comodo, me ne vado in Perù
per una decina di giorni (viaggi compresi) armato del solo bagaglio a
mano. Confido nelle lavanderie di Lima, ma ancor più nell'olio di
gomito che mi aiuterà a lavare a mano le cose. Come le nonne.
Inciso.
Sul quotidiano locale di oggi ho letto che: si è sfiorata la rissa
tra chi libera il pesce rosso nella fontana e chi, fedele alla
tradizione, proprio nella fontana vuole fare il bucato con il sapone
di Marsiglia (che per i pesci non è propriamente mangime). Sono
intervenuti i carabinieri, costretti a far valere la legge, che vieta
di abbandonare animali! Una notizia così merita senza dubbio di
essere esportata a Lima.
Tornando
a noi: sia benedetto chi ha inventato la camicia che non si stira.
Naturalmente, nel piccolo trolley non manca il necessaire
per
correre. E guadagnerò pure spazio per il ritorno, visto che le
scarpe da asfalto sono finite. Per loro si tratta, letteralmente,
dell'ultimo viaggio.
Ho letto che Lima è la città con il rapporto più alto tra abitanti
e runners in tutta l'America Latina.
Ho letto anche che esiste un'agenzia che organizza tour turistici
della città a passo di corsa, ma i prezzi purtroppo sono molto alti.
Un po' di tempo per capire da solo, con il necessario aiuto di
piantine e consigli autoctoni, dove andare per macinare qualche km
dovrebbe proprio esserci.
E dal momento che ho qui con me pure il portatile, cercherò di
aggiornare il blog con il mio diario di viaggio.
¡Hasta
muy pronto!
ottime premesse: tra lavoro e piacere mi sa che te la spassi davvero! buone corse sudamericane :-)
RispondiEliminabuen viaje amigo, espero ansioso tus crónicas peruanas
RispondiEliminaDoveroso portarsi le scarpe per una corsa. Visto che sei da quelle parti direi che l'off road s'ha da provare.
RispondiEliminaIntanto fai buon viaggio.
davvero invidiabile, sia il luogo che le future corse...........qualche foto è gradita!!!
RispondiEliminaBuon viaggio... e buone corse!
RispondiElimina@ Vale - credo proprio che tu ci abbia preso
RispondiElimina@ Antonio - Gracias, amigo! Y te enviaré también el texto de mi ponencia
@ Drugo - Grazie per l'augurio, ma rimango cittadino e sarà asfalto!
@ Patty - Mi hai ricordato di prendere la macchinetta per il mio giro cittadino!
@ Bicio - sono convinto che saranno buoni entrambi!