Mi piace l'inverno, non odio certo il freddo, anzi. Stamattina sono uscito da casa che il termometro recitava - finalmente l'inverno è inverno - meno uno. E ho corso.
Da qualche tempo a Rovereto hanno segnato dei percorsi cittadini "Rovereto con la corsa", o meglio: li hanno segnati con una certa elasticità, dimenticando qualche bivio e inserendo qualche attraversamento stradale eccentrico. Destinati forse più a chi conosce la cittadina di quanto non lo siano ai gitanti, i percorsi rimangono un'iniziativa molto bella. Ho seguito qualche freccia, unendo i puntini come facevo da bambino sulla Settimana Enigmistica e il risultato è stato un trequartidora di grande divertimento. Ho cercato di metterci anche qualche salita, ma forse è meglio riprendersi un po' di forma prima di insistere. Certi tratti che di solito faccio per iniziare a correre verso l'alto oggi mi sono sembrati la fine, più che il principio. Ma poco male.
L'influenza è passata, il viaggio argentino è archiviato e spero proprio di ricominciare con ordine. L'entusiasmo, quello, non manca mai.
Qualche giorno a Natale lo passo in Friuli: una visita al Carso si impone, spero nessuno si impegni a scipparmela. Perché i giorni saranno davvero "qualche" e niente più.
E qui in Trentino comincio a disegnare un circuito cittadino, che mi aiuti a preparare la prossima sfida, che spero sia una sei ore asfaltata. Per i trail lunghi un appuntamento in estate, uno in autunno. Non chiedo di più. Vorrei invece incrementare i trail corti, senza disdegnare le versioni ridotte delle grandi gare.
Di questa bella domenica mi rimane il gran gusto di correre al freddo, ché il gelo è un'altra cosa.
E mi rimangono pure: una bella passeggiata con Matj e Chiara, il panino wurstel e crauti con birra, il necessario relax e l'indispensabile tepore casalingo (altrimenti sai che figata correre sottozero...), Mateja che dorme come un ghiro alle ore sbagliate.
Ci serviva, un fine settimana casalingo: eravamo davvero arrivati alla frutta. Ma dopo la frutta arriva il dolce, precisamente il dulce de leche che abbiamo cucinato.
"mi rimane il gran gusto di correre al freddo"...
RispondiEliminauna bella corsa, grazie
agnese
Correre al freddo mi piace!Le prime falcate sono le più difficili ma poi la goduria del " non bollire" ti ripaga sempre.
RispondiElimina@ Doublea - sono animale invernale... grazie a te!
RispondiElimina@ Emiliano - sottoscrivo, basta rompere il ghiaccio :-)
Bono el dulce de leche!!!!
RispondiEliminaCerto che se "la parte più difficle della corsa è uscire di casa", in inverno questo diventa tremendamente attuale!
Ps
noi saremo nel Gemonese per capodanno!
Bono, bono! Noi invece a capodanno saremo roveretani: hai in programma qualche giretto friulano? Mandi
RispondiEliminaBene per la ripresa !!
RispondiEliminaDue cose, però, non le condivido:
1) "minutaggio" ????????....che il soggiorno sud-americano ti abbia confuso "la palavra" ?? ;)
2) Da quando il Carso arriva fino al Friuli ??
Per il resto bene così, ci vediamo presto.
Eh Eh. Minutaggio è gergo da basket. Friuli è abbreviazione per Friuli Venezia Giulia, ci sto sempre attento ma questa volta mi è scappata!
RispondiElimina"hai in programma qualche giretto friulano?"
RispondiEliminaMah... come al solito porterò il tutto e poi vedrò se si riesce a fare qualcosa :-)
Mandi!
Ciao carissimo, è un po' che manco dal web ti faccio i miei auguroni per un 2012 pieno di trail!
RispondiElimina@ Bicio - spero tu abbia sfruttato le occasioni
RispondiElimina@ Luca - bentornato! Auguroni anche a te, vado a leggermi il tuo ultimo post