La schiena, parlandone da ferma, sta bene. Con il dovuto rispetto, la interpello e la coccolo non volendola forzare. Certo, devo ammetterle che ho pagato l'iscrizione alla Ecomaratona del Ventasso, ma il tempo massimo di otto ore mi suggerisce che posso prendermela comoda, in fondo, se arrivo in fondo che problema ci sarebbe? Nessuno.
E allora.
Lunedì sera torno a casa dal lavoro e piove, piove, piove. Rispetto, si scriveva, e allora rimango al coperto e pedalo un po' alla cyclette.
Martedì mattina (vado al lavoro nel pomeriggio) non piove più e mezzoretta tra parco e città mi dice che va tutto bene, servirà abituarsi all'afa e lo farò.
Mercoledì sera dopo il temporale non piove più e faccio i miei giri "ripetuti" in conosciuti parchi (sono, tutti circa, di 750, 450, 850). Il bello è che i due più lunghi hanno qualche salitella e discesina, poi curve e perfino gradoni. Giri proficui, che prendo talvolta con più calma, talaltra con meno. Alla fine tra riscaldamento e defaticamento, oltre a quanto c'è in mezzo, una decina di km li ho fatti. La schiena? Forse un po' stanca, ma se non avessi avuto quella cosa della settimana scorsa nemmeno me ne accorgerei. E invece me ne accorgo, e allora domani riposo - ma non è un gesto eroico, visto che già so che rimarrò a Trento e tempo per correre non ne avrei avuto.
Continua nella prossima puntata e il bello è che neppure io so come finirà.
l'imprevisto è sempre in agguato, fatti coraggio! magari portati la macchina fotografica... ;)
RispondiEliminaForza e coraggio!
RispondiEliminaLa schiena da', la schiena toglie...
Senza dubbio macchina fotografica al seguito. Lento ma inesorabile, conto di non farmi togliere troppo
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