Il mio scarso appeal con l'agonismo e con l'obiettivo cronometrico prosegue e si intensifica. Sono sempre più attratto dalle corse non competitive, e l'organizzazione trentina delle domenicali non può che assecondarmi.
Domenica 19 giugno è in programma la Marcia sul Pasubio, il percorso che scelgo per me è quello dei 35 km: la cartina allegata al depliant pubblicitario è assai promettente: un migliaio di metri di dislivello circa, l'approdo ad un rifugio, il passaggio attraverso addirittura sette malghe...
Parto da solo con la cara vecchia Clio e subito mi inerpico sul versante sbagliato della montagna. Dietrofront, chiedo ad una gentilissima coppia di automobilisti di passaggio lumi sulla per me ignota destinazione "Giazzera di Trambileno", punto di partenza della corsa. Si fanno in quattro per me e mi indirizzano sulla giusta via. Conoscendo il mio luminoso senso dell'orientamento, ero partito in anticipo e così non sono arrivato in ritardo. Avevo cercato aiuto nel Navigatore, ma vai tu a sapere che Trambileno ha 17 (!) frazioni.
Ma bando alle introduzioni! Che l'organizzazione sia ottima lo capisco già dallo zelo degli addetti al parcheggio. Iscrizione a 1,50 euro (!) e via alternando corsa e camminata sulla prima salita, asfaltata. 4 km circa e si molla l'asfalto, dopo un tratto di saliscendi su sentiero molto largo, la salita comincia a farsi ripida. Vado di buon passo con l'aiuto dei bastoncini (quanto mi trovo bene, con i Camp componibili) e già mi si presenta l'estrema varietà del percorso: bosco, roccia, prati. Al culmine della salita (siamo oltre i 1900m), passati il Rifugio Lancia e i pratoni delle prime malghe, la sopresa: neve! Le mie scarpe Quechua Dawa Sherpa purtroppo non dimostrano gran tenuta: non ce l'avevano neppure sui tratti fangosi dell'inizio. Pazienza. Scivolo un po', mi appoggio sui bastoncini e vado avanti. Il tratto "Sentiero per escursionisti esperti" è breve e per niente esposto, serve solo zompettare tra roccia e roccia o tra neve e neve. Il percorso è segnato alla perfezione: dove il sentiero è incerto sempre una freccia, dove un bivio potrebbe metter dubbi sempre qualcuno ad indicare, e nastri bianchi e rossi a piè sospinto. Sette in tutto i ristori (1,50 euro la spesa, ricordo), presidiati da volontari gentilissimi spesso affiancati da persone pronte per eventuali necessità di soccorso.
Comincia la discesa: a parte brevi momenti "tecnici" è tutta molto corribile. Scendo piuttosto arzillo e mi stupisco al vedere i km mancanti: probabile che il totale non sia proprio 35, ma qualcosa in meno. Per me è lo stesso. Ho solo voglia di correre in montagna: non ho con me GPS, né altimetro, né orologio. Free Trailing. L'ultima malga è uno spettacolo: si vede Rovereto appollaiata là sotto e la vista sulla Vallagarina spazia a tanti gradi. Oggi ho anche portato la macchina fotografica, non l'avessi lasciata nella Clio... niente da fare, io e la fotografia siamo incompatibili. Basta prenderne atto. Qualche km di asfalto e un divertente tratto nel bosco per l'ultimo km mi portano all'arrivo.
Tanta gente ho incontrato in questa marcia: d'altra parte l'offerta è davvero generosa. Percorsi da 7, 10, 20, 25, 30, 35 km. Per tutti i gusti! Molti più gli escursionisti dei corridori, tanti bambini. Bello, bello e ancora bello. E' per giornate così che mi piace correre.
All'arrivo mi aspettano moglie, figlia e amici: è una festa di paese. Mangiamo, beviamo e si torna a casa. Fantastico! E in calendario sono già messe altre FIASP trentine.