Amici lettori, il titolo potrebbe far pensare ad una nuova corsa, ma non è così: rimanda all'ultimo libro letto. Veniamo al dunque e definiamolo: un capolavoro. Della trama dirò pochissimo, più che altro qualche riga sull'ambientazione: un uomo e il suo bambino camminano lungo la strada di un mondo alle soglie della fine del mondo. Non più animali, non più cibo, fuoco e cenere, il cielo sempre grigio. Si può solo andare avanti e sperare che, arrivati al mare, cambi qualcosa.
Linguaggio raffinato nella sua asciuttezza, cucito alla perfezione sulla storia; esemplare capacità di descrizione dell'animo umano: e vale per ogni personaggio, anche quelli presenti per un solo attimo. Avevo già incontrato Cormac Mc Carthy, ma non mi era piaciuto. Qui però le cose cambiano, eccome: un libro da leggere con calma, prendendosi le giuste pause, assaporando ogni riga e accettando le emozioni, i sentimenti che suggerisce. Non è sempre cosa facile ma, credetemi, ne vale la pena. Sulla strada si avanza lentamente.
Mi ha conquistato.
tomo nota amigo mio, un saludo desde el salvador
RispondiEliminaQue tal, Antonio? Trabajas al Salvador? Un abrazo
RispondiEliminaperdinci, mi fai diventare curioso..
RispondiEliminaLe mie due regole per la curiosità: biblioteca e diritto di interruzione :-)
RispondiEliminail mio problema è "prendersi le giuste pause". Per ora non ne ho il tempo ma forse, quando diventerò grande, ci riuscirò.
RispondiEliminaCiccò
Non è mai troppo tardi, per prendersi una pausa :-)
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