lunedì 17 gennaio 2011

Settantanove

Antefatto. Venerdì pomeriggio. Sto leggendo e ruminando le parole di uno dei miei guru storiografici, Nathalie Zemon Davis. Sono lì sul pezzo, bello concentrato, quando il discreto avviso della suoneria sms richiama la mia attenzione. È Gianmarco, trailer goriziano che ho conosciuto in occasione del TA del Carso Isontino (anche se stava male e non ha corso). Ha letto su Facebook che nel fine settimana tornerò in visita parenti e che correrò sul Carso. Mi propone un'uscita assieme, io accetto entusiasta. 
Organizzazione. C'è un problema però: la domenica per me è già segnata da visite amici e parenti, difficile sovvertire l'ordine costituito. Rilancio la folle idea di partire all'alba, Gianmarco pare propenso. Sono sul treno che da Trento mi porterà (con un solo cambio!) fino Monfalcone e un altro avviso arriva sul telefonino: è Raffaella, amica di Gianmarco, pure lei conosciuta in occasione del TA del Carso Isontino (anche se stava male e non ha corso). Propone il sabato anziché la domenica: ottimo, la mattinata è libera, accetto ancor più entusiasta. Ah, che bello sentire la risacca dell'onda lunga di un Trail Autogestito. Scoprirò solo al momento di definire tempi e luoghi dell'uscita che Raffaella ha sacrificato la propria corsa: lei sabato non può e rinuncia in mio favore – grazie davvero, Raffaella! 
Fatto. Sabato mattina ci troviamo, Gianmarco ed io, alla fine del sentiero 79: lasciamo una macchina a Medeazza e l'altra al punto di partenza, Gabria. Qui ci viene a salutare Raffaella, una foto e partiamo. Gianmarco mi ha suggerito, appunto, il 79: un sentiero che non conosco e che corre lungo il confine italo-sloveno, con qualche piccolo salto di frontiera. A leggere la carta sembra una semplice linea che anche un bambino digiuno di Carso saprebbe seguire bendato; naturalmente non è così. Specie i primi 5 km sono davvero un dedalo di vie che si incrociano, si intersecano, si fermano; ci capisco molto poco, mi accodo a Gianmarco e solo grazie a lui, senza troppo perderci e con qualche slalom tra i rovi completiamo la prima parte. Al di là delle difficoltà di navigazione, comunque divertenti, è un bell'andare: si comincia con una salita tosta (la camminiamo), poi si procede su stretta via, il fondo è tipicamente carsico: sassi che affiorano, foglie umide, terra bagnata; familiare nella sua irregolarità. Dopo questi primi 5 km il 79 si fa (non sempre, eh) più segnato e più riconoscibile. Trincee, appostamenti, memorie della Grande Guerra. Procediamo a ritmo tranquillo, così da non negarci una piacevole e continua chiacchierata. Passiamo quella frontiera che qualche anno fa rendeva impraticabile il sentiero. È un correre che assomiglia davvero molto a quello di montagna: devo fare attenzione alle caviglie. Raggiungiamo una vetta carsica (Monte Kremenjak), sotto di noi il Golfo di Monfalcone è interamente coperto dalla nebbia; si scende belli ripidi ed io come al solito me la prendo comoda e prudente (imparerò mai a scendere con maggiore sicurezza?). È davvero divertente: dopo la Cavalcata Carsica è la mia prima corsa sulle colline “di casa” ed è anche la più lunga in questo 2011 dall'inizio molto calmo. Alla fine arriviamo a Medeazza dopo 15 km e spiccioli di Carso in 2h20'. Il ritmo impostato da Gianmarco è ottimo per me:  in salita con calma e quasi sempre al passo, più sciolti dove è corribile ma senza mai forzare. 
Conclusione. Passerà un po' di tempo prima che io riesca a rientrare dalle parti di Sagrado, ma quando lo farò sono ben contento di poter contare su di una bella compagnia da trail. La prossima volta però cerco di dare un congruo preavviso, perché Raffaella deve correre con noi, e chissà mai che non si aggiunga qualcuno all'allegra brigata. Lunga vita al Carso, lunga vita allo spirito del Trail Autogestito. E se in futuro, ripreso un po' di allenamento, ci fosse anche Chiara... sarebbe tutto molto vicino alla perfezione.

7 commenti:

  1. Grazie Caio, sei molto gentile!.. Il piacere è comunque stato tutto mio... Mi dispiace solo per "l'incertezza" della prima parte del percorso ma, come hai potuto vedere tu stesso, non era poi così semplice trovare la strada giusta... Grazie ancora e alla prossima, magari in compagnia di qualche altro trailer...
    Gianmarco

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  2. Doveva essere uno spettacolo, correre al sole al di sopra della coltre lattiginosa e pesante.
    Sono ambienti unici, che solo il Carso sa regalare.
    Ciao Caio !!
    ;)

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  3. @ Gianmarco - l'incerteezza della prima parte è d'obbligo: altrimenti che Carso sarebbe? Speriamo preso di ripetere! Grazie ancora
    @ Orzowei - Parole sante! Peccato che proprio in questo fine settimana ci fossero anche Lanaro e Medea, altrimenti si poteva mettere in piedi una brigata.

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  4. Proprio oggi, correndo in Val Rosandra con amici vecchi e nuovi, raccontavo del TUO TA!... l'onda lunga delle emozioni è ancora nell'aria, almeno fino al prossimo...

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  5. Sei un grande sponsor, Vale! Di qui a novembre si può crescere parecchio.

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  6. Caio, ci si ritrova (per caso?).
    Ieri ho provato il 79, per allenamento. Ho lasciato la macchina a Gabria, convinto di arrivare a Jamiano e poi ritornare, ma mi sono perso come 5/6 volte e alla fine, con le gambe rotte e graffiate ma rovi e altro ho dovuto rinunciare. 18 km in 2h di fatiche e andirivieni e rovi. Mi sa che lo proverò al contrario. Poi oggi cercavo notizie su chi lo potesse aver fatto e mi ritrovo sul tuo blog. Si vede che è destino. Senti mi passeresti il contatto di Gianmarco o Raffaella? mi piacerebbe chiedergli se ritornano da quelle parti. O magari lo si fa tutti assieme! michele

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  7. Urge una corsa assieme, Michele, spero di poter fare presto una parentesi carsolina.

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