domenica 19 dicembre 2010

La corsa dei "Babbi Natale"

Domenica mattina... dopo tanto tempo, finalmente una bella non competitiva. Organizzata dal gruppo di "Verona Marathon", la Christmas Run parte da piazza Bra (quella dell'Arena, per intenderci), vicinissima a casa nostra. Il prezzo dell'iscrizione - beneficenza - comprende un bel costume da Babbo Natale. Chiara ed io ci svegliamo di buon'ora, ritiriamo i costumi, appiccichiamo un cappello in tema sul passeggino e rientriamo a casa (potenza della comodità logistica) per aspettare l'ora giusta senza prendere troppo freddo.
Freddo che non è poi così pungente, quindi casa vicina = cambio abiti. Siamo comunque conciati per camminare: scarponcini da montagna anti-ghiaccio-sui-marciapiede, pile bello pesante e costumone. Alle 9.30 siamo pronti sotto lo striscione di partenza: due mattacchioni ed una inconsapevole in mezzo ad una turba di Babbi Natale. 

Chiara inizia a scherzare: "Non voglio arrivare dietro ad altri passeggini, eh!". Partiamo al passo intruppati come sempre capita nelle domenicali, poi già che la strada si allarga... "Facciamo qualche passo di corsa?", ma sì, dai. Comincio a spingere e a corricchiare. Divertente, però... passo chiama passo

Passi per il passeggino piuttosto pesante, passi per la tracolla termica con biberon "per ogni evenienza", passi per gli scarponi, passi per i calzettoni di lana, passi per il costume, passi per la maglietta di cotone che sento bella fradicia... quello che proprio è difficile da sopportare è la barba in ovatta: il sudore cola, l'ovatta si appiccica, ma siamo alla Corsa dei Babbi Natale e la barba non si può staccare. 
Bivio 5/10 km, svoltiamo per i 5: il percorso è assai familiare - siamo pericolosamente consci che fino all'arrivo il marciapiede è piuttosto largo, anche se talvolta ghiacciato: c'è poco da fare, si corre, attento a non scivolare
I rari passeggini sono nettamente indietro (chi infatti, oltre a noi, sarebbe così demente da correre?), mi fermo per rimboccare la coperta a Mateja e Chiara, mamma assennata e prudente si avvicina per dirle: "Mateja, questo è tempo perso per niente!". Mah. Penso che forse la mia bella, come si dice a Trieste "no xe a bolla", poi basta la salitella di Castelvecchio a far sussultare il trailer che c'è in me: la strada sale ed io non posso fare a meno di scattare... Dio li fa e poi li accoppia, e quelli, non contenti, si riproducono pure!
Arriviamo così: Mateja tra il sonno e la perplessità, Chiara tra la soddisfazione e la grassa risata, io tra la barba grondante e l'orgoglio di padre/marito.
Vittoria netta tra i passeggini (tre? quattro?). Temo però che siamo stati sopra i 6' al km. Male, molto male...
Al di là di questo racconto scemi-serio: molto bello vedere quanta gente ci salutasse sorridente, noi e il nostro passeggino occupato; molto bello essere fotografati e salutati, molto bello non essere rimproverati di snaturata genitorialità da nessuno dei Babbi Natale.
Quanto ci siamo divertiti! 

5 commenti:

  1. Che bello!!!!!!! bellissima e simpaticissima famigliola. Ciao Belo

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  2. Incredibile,
    ora si inizia a scavare!

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  3. 6 al km con tutto quello che ti sei messo addosso e il passeggino è un passo onorevole! L'estate scorsa ricordo ancora le ripetute da 1.000mt che mi facevo con il passeggino in salita in montagna :-)

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  4. @ Mercurio - grazie! spero di farti conoscere presto Mateja, magari a Venezia...
    @ Cris - ma come, ho sempre amato il costume da Babbo Natale, fin da quando eravamo piccoli. E la mia passione per i presepi, dove la metti?
    @ Ginko - grande idea le ripetute in salita con passeggino, ispirazione interessante per la prossima estate

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