sabato 23 giugno 2012

Sorprese e rifugio. Cheddonna!

Perché questo post racconta parecchio di Chiara.
Sorpresa. I miei genitori sono in vacanza a San Candido, loro luogo-relax di elezione. Succede dopo due anni dalla loro ultima scappata e un quasi un anno e mezzo dopo il coccolone del Vecchio Leone. Chiara propone e insiste: venerdì pomeriggio si parte e sabato stiamo là con loro, dai che facciamo carramba che sorpresa. Mi convince. Telefonata al solito albergo, ché ormai le persone le conosciamo anche noi, e il piano è pronto. Arriviamo poco prima della cena. Gli albergatori complici cucinano la sorpresa, e avrei voluto fotografare le espressioni di nonni/suoceri/genitori al vedere Mateja, Chiara e Caio. Bello davvero. 
Rifugio. Già in una precedente visita ai miei in quel di San Candido avevo provato una corsetta: è scritto qui. Oggi la ripropongo e dico a Chiara: dai, vieni con me. Ma siccome siamo lì per fare compagnia ai vacanzieri, l'idea illuminante: andiamo quando fanno il riposino, e Mateja con loro. Saltiamo il pranzo e si parte. Chiara non è convintissima, dice facciamo di meno, ma basta poco: si va verso il rifugio Tre Scarperi. Corri, cammina, sali. Arriviamo. Peccato che mi sia dimenticato gli euro e che al rifugio non si possa comprare un tubo. Ma c'è acqua fresca. Chiara in verità anela a una peperonata, che non le è mai piaciuta. Se avete letto il link di prima, vi sarete accorti che due anni fa mi era rimasta la curiosità di un sentiero. Lo prendiamo, salvo accorgerci che, invece di scendere, sale. E bello ripido. Per scendere serve scollinare, ma: siamo digiuni, vogliamo fare compagnia ai due baldi anzianotti (ai quali abbiamo anche mollato la piccoletta) e non sappiamo bene dove si va. Dietrofront e si scende da dove eravamo saliti (anche se la deviazione non è stata proprio da nulla). In discesa non la tengo, la mogliettina. Troppo più tecnica di me. Fortuna che ci sono tratti in falsopiano che mi permettono di ricucire. Chiara comincia ad accusare qualche dolorino, ce la prendiamo con un po' di calma. Io mi dibatto tra un microscopico senso di colpa per averle un po' tirato il collo e un macroscopico senso di soddisfazione per averla accompagnata a correre quanto credeva di non poter correre.  Lei invece si dibatte tra: insulti al marito (però mi vuole bene, penso), piacere della corsa, entusiasmo della meta. Arriviamo all'albergo dopo tre ore di corsa. Avevo l'altimetro e non il GPS. Dislivello positivo circa 800, km una ventina ci sta tutta.
Eccoci: 


7 commenti:

  1. Hai fatto bene, condividere credo sia il massimo!
    Wao che sfondo!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Patty, in effetti anche Chiara dopo la faticaccia era bella contenta!

      Elimina
  2. E grazie anche a chi commenta su FB o via mail, il blog ha acquisito diversi canali di comunicazione.

    RispondiElimina
  3. Gran bel weekend e posti incantevoli.
    Al Tre Scarperi c'ho dormito come prima tappa di una mini alta via di 4 giorni. Il mattino successivo tre cime, cadini di misurina per finire al rifugio Fonda Savio. Molto, molto bello.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Posti magnifici, Drugo, da visitare magari con un bel trail, vero? :-)

      Elimina
  4. Ho conosciuto la montagna piuttosto tardi, ora non riesco per vari motivi a percorrere sentieri e visitare posti, quindi Caio... grazie per questa ennesima piacevolissima gita-corsa!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te, Agnese. Spero per te che i motivi se ne vadano e la montagna ritorni.

      Elimina