sabato 17 marzo 2012

Il ragazzo che (re)indossava le scarpe da trail

Con la 6h di Venezia è finito il mio inverno di corsa, caratterizzato da una massiccia dose di asfalto. Lo saluto ed esprimo ancora una volta la mia soddisfazione, ma ora è tornata l'ora di restituire la prevalenza ai sentieri. Non c'è più il ghiaccio, la neve non c'è mai stata ed eccomi di nuovo con le mie Montrail.
Salgo con la macchina fino all'imbocco delle piste dei dinosauri, a Marco, sopra Rovereto. L'idea è di rifare un giro già provato e raccontato brevemente qui. Un divieto di accesso causa lavori forestali però mi impone il cambio programma, e va benissimo, perché avrò così l'occasione di scoprire qualcosa di nuovo e di ravvivare la memoria rivedendo posti scoperti due anni fa.
Alla partenza il panorama è questo, un po' velato, certo, ma posso lamentarmi?
Secondo me no. Breve tratto in discesa e poi subito si sale. Con me ho portato solo la macchina fotografica, nulla per misurare tempo o distanze. Corri che ti corri ed eccomi al particolarissimo "fungo di Albaredo", visto prima da lontano e poi da vicino.

Girandogli un po' attorno mi godo ancora il panorama, e poi torno indietro con l'intenzione di prendere un sentierino che mi porterà alle orme dei dinosauri

Corro e mi fermo per guardarmi in giro. Per esempio laggiù, dove oggi scorre l'Adige e si scorgono case, fabbriche e strade, molto prima di ieri passeggiavano i dinosauri.
Il giro si chiude, credo sia durato qualcosa meno di una partita di calcio, ma vuoi mettere? Un saluto all'albero secco, che mi ricorda come questi sentieri li avessi in parte già calpestati quasi due anni fa, in occasione del TA dei dinosauri (era il 15 maggio 2010).  All'apoca abitare a Rovereto non era neppure un pensiero plausibile, Chiara aveva il pancione, io ero un precario della ricerca e la vegetazione era molto più verde.

L'albero del marzo 2012

Gli alberi del maggio 2010

Il racconto del TA 2010 è qui.
Le foto del TA 2010 sono qui.
Altre foto del marzo 2012 sono qui.

4 commenti:

  1. Ma il fungo di Albaredo è sempre quello detto "Bella siora" ?
    Bel giro ed ottimo reportage fotografico.

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  2. Non so risponderti... ma mi informo :-) Correre con la macchina fotografica può essere davvero divertente!

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  3. Pensa a quando non c'erano le macchine digitali, quanti scorci si perdevano. Bene bene sei tornato alle tue corse preferite.. contento?

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  4. Davvero impagabile riuscire con poco peso e buona qualità prendersi immediati souvenir delle proprie corse. Sai, Luca, la parentesi asfaltata non mi è dispiaciuta affatto. Rubando un pensiero di Yogi posso dire che mi piace correre laddove camminare non è un problema :-)

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