Da quando c'è il digitale terrestre, guardo di più la televisione. Guardavo, a dirla tutta.
Sportitalia la Tv dello sport. Molto basket, questo mi piace. Piaceva. NBA (anche se la goduria di NBA Tv che trasmette nottetempo è durata lo spazio di una stagione, la scorsa) ed Eurolega, che rimane il torneo mio preferito. Poi, se si dovesse proprio riempire dei tempi vuoti anche Legadue e Lega Dilettanti (A2, B1 nell'antica divisione delle serie che ricordava un po' la battaglia navale). La qualità delle trasmissioni calcistiche, invece, la trovo - trovavo - pessima. Intendiamoci: grande il merito di mostrare i campionati argentino e brasiliano, ma i cosiddetti approfondimenti... roba da far accapponare la pelle. Niente paura! C'è Dahlia TV, che con la modica spesa di una decina di euro al mese (dicono otto, ma ci sono ammennicoli iniziali) mi permette di seguire l'Udinese in diretta. E poi, sport che mi appassiona davvero tanto... il football NFL, che, almeno lui, ho seguito fino alla fine della stagione.
Bastano un paio di giorni ed ecco che... Sportitalia cambia ripetitori per i propri segnali e scompare da metà del territorio nazionale almeno. Compresa casa mia. Dahlia, bontà sua, fallisce e si oscura. Ci sarebbe pur sempre Rai Storia, ma quella non l'ho vista mai.
Dicono che Sportitalia tornerà, stanno lavorando per noi.
Dicono che dietro oscuramento e fallimento ci sia sempre Telecom Italia, da un lato esosa, dall'altro ingenerosa.
Sapete che vi scrivo? Che ho spento la Tv e ho preso in mano La coscienza di Zeno di Italo Svevo, libro che non avevo colpevolmente mai letto. Non tutto il male viene per nuocere.