venerdì 10 settembre 2010

Io mi butto a casaccio/ta bum... ovvero il senso delle cose

Titolo lungo, quello di oggi.
Ricordate la sigla di Mai dire Gol 1994/95? Se prima di continuare a leggere volete rinfrescare la memoria, ecco qui il link youtube. Era il dopo mondiali persi ai rigori e si cantava - con bella autoironia da parte del portiere di allora Pagliuca disposto a scherzarci in prima persona - "io mi butto a casaccio Ta/bum": proprio quello che lui fece in quei rigori, ma come fargliene una colpa?
Come spesso accade con i tormentoni di Elio e le Storie Tese, quel refrain mi torna in mente in varie occasioni. L'ultima, ieri sera. Dopo un annetto da quando me ne avevano parlato per la prima volta, sono andato a correre al Parco delle Mura / Porta Palio (VR). Non vicinissimo a casa mia, non lontano neppure. Per raggiungerlo ho anche scelto un giro un po' lungo: non sapevo quanto tempo avrei corso, per quanti km, con quale ritmo. E sono uscito così, senza prevedere prima a che ora sarebbe successo; insomma sono uscito "a casaccio Ta/bum".  In tasca il telefonino, chissà mai se a Chiara o a Mateja servisse qualcosa, e niente altro. Parto e subito assaporo la gioia di correre, da dieci giorni il tempo è più difficile da trovare, ma proprio questa incertezza comincia a piacermi: se ho un attimo, o anche qualcosa più di un attimo, indosso le scarpette e vado. Non avevo mai fatto un giro in quel parco lì, ma che bello: decine e decine di persone che corrono, senza curarsi (almeno non tutti) di apparire belli e tirati. Siamo semplicemente accomunati dalla stessa passione. E per questo che corro: andare e sentirsi bene; è questo il senso, non un trail in meno o uno in più. Al momento non ho obiettivi cronometrici, gare fissate, quel che arriva arriva. E quando ci riesco, corro. E quando ci sarà una bella gara, la correrò. La nuova vita in famiglia mi sta facendo tornare indietro ai tempi delle prime uscite: si va e si cerca di stare meglio quando si rientra di quando si è partiti. Non andrà sempre bene, ma ora è bello così: "a casaccio Ta/bum".

7 commenti:

  1. Che bello il tuo post .... è questo il senso della corsa, correre per stare bene, sentirsi bene dentro e fuori, mente e corpo. Attualmente sto preparandomi per la maratona di Venezia e devo ammettere che sta diventando un po'pesante correre con in testa, ritmi e tabelle .... meglio partire e correre a sensazione ... o per meglio dire, a casaccio Ta/bum :-)))) ciao.

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  2. Caio questo è il metodo migliore x divertirsi e star bene con se stessi, anche io a fine mese ho la maratona, ma non mi stò preparando, faccio come vedi quello che ho voglia, parecchio in Bike perchè mi diverto e corsa senza tabelle ecc., Buon Divertimento, ciao

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  3. mi hai strappato una bella risata facendomi vedere quel video! non seguo trasmissioni sportive... quindi non la conoscevo...
    Bello il post! Riesci a dare espressione a quello che tutti noi andiamo a cercare quando usciamo a correre; Benessere.
    Prima o poi riuscirò a venire a VR ti "farò un fischio"!
    Buone corse!!

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  4. @ Norge - grazie! Io dopo tre maratone su strada ho svoltato verso il trail / corsa in natura. Lì niente minuti al km e simili. Mi piace molto.
    @ MJ - in effetti il tuo blog e il tuo racconto sono una bella fonte di ispirazione. Siamo in sintonia!
    @ Agnese - Fammi un fischio. Mi pareva che dovessi venire proprio questo fine settimana. Grazie.

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  5. c'è un momento per il casaccio ta-bum e uno per le tabelle. Tutti e due sono belli. a noi dare la giusta alternanza e il senso. Ti linko!ciao

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  6. Verissimo: condivido l'osservazione. Questo è il mio momento casaccio e vedo di godermelo al massimo. Grazie per il link.

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  7. Ci si abitua presto a tutto, siamo un po' viziati, diciamocelo, questi cambi di routine sono fondamentali per ricaricarsi, danno valore a quel che si fà....

    ciao "papì"

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