sabato 25 aprile 2015

La fatica esiste

Libri e Corsa
Dopo avere finito di leggere "Un disperato atto d'amore" avevo bisogno di un libro di svago. Dunque ho bussato alla corsa, o meglio detto alle lunghe distanze. Così in biblioteca ho preso in prestito "La fatica non esiste", di Nico Valsesia. Uno che fa in bici il coast-to-coast degli Stati Uniti e altre cose del genere. Anche a piedi va forte, va in salita e va lontano. Cose che anche a me piacerebbe fare, ma più di tanto mica ci riesco. Perché la fatica esiste, eccome. A dirlo mi basta il primo lunghetto da dicembre, 2 ore con 700m di dislivello. Fatto e divertito, ma ero distrutto.
Ne ho letti diversi di libri così e quello di Valsesia è più piacevole di altri. Però c'è un però. Quello che non mi convince in questo genere di scritti, che pure mi interessa, è la fatica nel riconoscere che per concludere certe gare, fare certe imprese serve una predisposizione, un talento che non è da tutti. Perché è per pochi non sentire la fatica e macinare centinaia di km a velocità che per uno normale, pure allenato, sono accettabili in dose molto minore. Perché, facciamo un esempio, se riesci a correre 100 miglia in montagna in 20 ore fai uno sport molto diverso da chi lo può fare, massacrandosi, in 40. E finire una gara è diverso dal correrla.
Chi invece è sempre ben conscio di avere doti fuori dal comune sono gli alpinisti. Non credo sia un caso che a loro le gare, di solito, non servono.
La cosa che più mi è piaciuta de "La fatica non esiste" è l'ammissione dell'ultimo capitolo. In tutto questo andare per strade e per monti c'è una buona dose di egoismo. Giusto. Lo si fa per se stessi, perché sono cose belle che ti aiutano a stare meglio. E non c'è niente di male.
 
"Un disperato atto d'amore" non ve lo consiglio, troppo disperatamente triste, così come non consiglio "In altre parole", di Jhumpa Lahiri. Insomma. Questa volta non ho suggerimenti di lettura. Anche perché ho mollato i romanzi per un paio di settimane e mi sono buttato su scritti di storia.  
 
Musica
Qui sì, che ho cose da proporre.
Avevo annunciato l'uscita di "Balas e Chocolate", Lila Downs. Bellissimo, raffinato. Arrangiamenti perfetti, musicisti bravissimi, varietà di ritmi. Lila non delude. Sarebbe proprio ora di vederla in concerto.
E poi anche i Calexico hanno pubblicato il nuovo disco. Rischio di essere ripetitivo, perché le caratteristiche sono simili a quelle già raccontate per Lila. Arrangiamenti, musicisti, varietà. C'è anche un duetto con Neko Case, una delle mie preferite. Ho apprezzato ancora di più il disco perché il giorno prima che uscisse ho letto un'intervista su "Buscadero". Leggere di come nasce un disco è una cosa che mi affascina un sacco. Bravi. Bravi anche perché consigliano una stazione radio da urlo, che si può ascoltare in streaming: KXCI Tucson. Godetevela, e chissà quante scoperte.
 
 

mercoledì 1 aprile 2015

Tenersi pronti leggendo

Eccomi di nuovo qui, affezionato al carattere Georgia e con rinnovata voglia di comunicare. Quella di leggere, ascoltare e correre non mi è passata.
 
Libri
Ho finito in poco tempo "Che la festa cominci" di Niccolò Ammaniti, che a me piace. Ho notato da qualche parte un recensore scrivere che leggere un suo libro è come vedere un film di Tarantino o Rodríguez. Molto convicente, credo dica tutto. È chiaro che uno stile così o piace o non piace. La fantasia non manca, la trama è imprevedibile, la caratterizzazione dei tipi (mi sembra più giusto chiamarli così piuttosto che personaggi) efficace. E poi c'è tutto il pulp che mi/ci riporta agli anni Novanta. Quando i romanzi li compravo anziché prenderli in biblioteca.
E poi sono alle ultime pagine di "Un complicato atto d'amore", di Miriam Toews. La storia tormentata di Nomi, adolescente in difficoltà costretta a crescere con sofferenza in una comunità mennonita canadese. Un libro davvero triste, che solo una maestria di scrittura poteva convincermi a leggere fino alla fine. E mi ha convinto. Sono cose come questa che mi hanno fatto arrivare in fondo: "Vorrei chiedere a Quiring se si ricorda tutto questo, ma in realtà non voglio parlare del passato con nessuno tranne che con me stessa, per evitare che si insinuino delle discrepanze". Non che leggere cose che ti fanno faticare a dormire sia il mio passatempo preferito, ma ogni tanto ci sta. Specie se smetti di leggerle alla sera. Al confronto i morti ammazzati e incidentati di Ammaniti ti stringono molto meno lo stomaco.
Quando avrò finito magari scriverò qualcosa sull'epilogo. Se non dovessero succedere grandi cose, però, basta così.
Mi immagino che qualcuno possa chiedere dove lo trovo il tempo per leggere. Facile. Mezzora di treno al giorno è già qualcosa. E si aggiungono le serate a TV spenta, sempre più frequenti dopo la fine del campionato NFL.
A questo punto dovrei forse parlare di musica e sport, ma ho il timore di tirarla troppo per le lunghe. E poi non voglio mica essere troppo schematico. Un'altra volta.
 
Musica
Come? Non ho appena scritto "Un'altra volta"? Certo, ma non posso non scrivere che è uscito Balas y Chocolate, di Lila Downs. Ora me lo rumino.

 
Corsa
Come? Non ho appena scritto "Un'altra volta"? Certo, ma la corsa non è solo sport.
Ora che tutto va meglio mi rendo conto di aver sottovalutato la sapienza del mio ginocchio, che malandatosi si era semplicemente adeguato al tempo che ho davvero a disposizione. Dunque si continua con le due uscite settimanali, un'ora ciascuna spesa con soddisfazione sulle montagnole intorno Rovereto.
In verità nell'ultima settimana c'è stata (e ancora c'è) una pausa, dovuta per fortuna non al ginocchio – che continua a comportarsi come deve – ma ai viaggi di Chiara, oltre che a un sovraccarico di lavoro a fin di bene. C'è però la bella novità di primavera. È uscito il programma del Circuito Corsa in Montagna della Sat. Per il 17 maggio conto di essere pronto.