Venerdì ho raggiunto la quota -anta.
Il giorno capitava alla fine di un grosso convegno organizzato dal mio Istituto, così ho invitato amici e colleghi a festeggiare a casa: un bel modo per chiudere quattro giorni di lavoro davvero intensi. Certo è una bella fortuna, quella di trovare un gruppo di lavoro con il quale si vive benissimo anche fuori dalla storia. La serata passava così, allegra e tranquilla, ma avevo fatto i conti senza l'oste.
Che poi l'oste sarebbe Chiara, e non quello che ha consigliato il regalo di uno strepitoso rum d'annata.
Io chiacchiero ed ecco che ti fanno irruzione con cappellini e trombette gli amiconi di infanzia, Gis e Cristiano con Elisa, loro che si sono fatti più di 200 km per venirmi a dire "auguri". Lacrimuccia di commozione, più d'una in verità.
Si chiama festa a sorpresa. E quanta sorpresa, che non finisce qui.
Si chiama festa a sorpresa. E quanta sorpresa, che non finisce qui.
La serata scorre bella bellissima, "tuto bene", direbbe quella chiacchierona di Mateja.
Gli amici viaggianti si fermano a dormire da noi, il mattino del sabato ha tutta l'aria di una festa che continua.
Chiara dice prendiamo la macchina e andiamo in un posto. Ha coinvolto gli amici colleghi Giovanni&Miriam, oltre a GisCristianoElisa. E noi tre. Montagna. La Clio prende strade che non conosco e si ferma ad un parcheggio che indica "Malga Cimana". Date un occhio qui e ditemi voi... Continuo a non saperne niente e al parcheggio si ferma una macchina. Sono Chiara e Samuele, freschi di matrimonio (il proprio), che oggi arrivano da Milano. Apposta.
La camminata è bellissima, molto bosco da godersi chiacchierando e lasciandosi prendere anche da momenti di contemplazione. Mateja è nello zaino e capisce a fondo l'atmosfera di festa, coccolosa addirittura. Malga. Pronti per il pranzo, ma Chiara mi dice che il menù è già fatto. Cento ne pensa, altrettante ne fa. È uno scorrere dei miei cibi preferiti, uno dopo l'altro. Gnam gnam. Sarebbe ora forse di tornare a casa, ma la tirano in lungo. Vabbè, hanno ragione loro. E arrivano anche Livia e Alessio, con i pargoli Daniele ed Elisa. Altri amici veri, altra sorpresa, altre emozioni.
E arriva il regalone con il quale sto scrivendo. E arriva ancora l'amica lacrimuccia. E arrivano telefonate di altri amici che avrebbero voluto partecipare e non hanno potuto. Mi sento circondato. È davvero bello.
La regia di Chiara è magistrale. Non avevo subodorato nulla.
Sono un ragazzo fortunato.