domenica 22 gennaio 2012

Rovereto-Torbole A/R

Avevo in programma, questo fine settimana, di correre un lunghetto da 20-25km. Giovedì però arriva la proposta dell'amico Gio62: partiamo da casa (abitiamo molto vicino) e arriviamo a Torbole lungo la ciclabile che porta al Lago di Garda. Lì ci fermiamo per un té caldo e poi torniamo indietro. L'idea mi acchiappa subito e la mia disponibilità arriva immediata. Non conosco il tragitto (ne ho percorso solo un piccolo pezzo), ma da chiacchierate precedenti mi pare di ricordare 30/32km. Qualcosa in più, però, mi dice al telefono l'amico organizzatore.
Stamattina alle 8 sono pronto sotto casa di Gio. I km dovrebbero essere 38, vabbè, andiamo e vediamo. Cominciamo tranquilli a ritmo chiacchierata, io ormai ho il mio abbigliamento invernale collaudato. Pantaloni lunghi, canottiera, maglia termica, giubbino senza maniche, cappello-buff e altro buff al collo, borraccia a mano. Come bevanda scelgo su consiglio di Michele acqua, miele di castagno e limone: ottimo, energetico, e, dice lui che è apicultore, molto digeribile. Super.
La prima foto la faccio ad un'anatra, kaku kaku per Mateja (la sua personale interpretazione di "qua qua").
La seconda al compare di corsa.


Mi sento molto bene, continuiamo tranquilli verso Torbole godendo di una giornata frescolina (specie nei tratti dove tira vento da nord) ma limpidissima, capace di offrire bellissimi panorami. Quando arriviamo sopra Torbole, la vista sul lago è splendida.
Purtroppo la mia insipienza fotografica ha rovinato irrimediabilmente le foto degli uliveti. Ne sopravvive una sola. Il Garda però c'è:

Scendiamo verso il paesino, che si vede là sotto e appena arrivati c'è il tempo per una nuova rassegna Kaku-Kaku

Facciamo la pausa, ci accomodiamo in bar per un tè caldo e continuiamo a chiacchierare, cosa che in realtà (almeno all'andata) non abbiamo mai smesso di fare. Il primo tratto è andato, sono 19km abbondanti e 300m scarsi di dislivello. Mi sento bene, tanto che quasi mi sorprendo. Dentro di me ho un po' di timore per la salita che ci aspetta appena lasciata Torbole. Dico a Gio che farò quel che posso.
Sarà la pausa, sarà la distrazione offerta dalle splendide vedute, sarà soprattutto la cadenza perfetta che Gio mi suggerisce, e con mia sorpresa arrivo alla cima della salita senza dover fermarmi né camminare. Credevo ce ne fosse ancora! Mi regalo la giusta soddisfazione per immagini, scattando prima verso il Garda, poi verso le montagne


Il ritorno è più veloce dell'andata, nonostante il dislivello sia ben più marcato. Immagino possa essere un piccolo rischio, ma prima o poi bisogna anche provare a mollare, vero?
Dopo una trentina di km abbondanti rallentiamo un po' il passo, senza però cedere troppo. Ci concediamo delle brevi camminate, come del resto avevamo fatto all'andata, per mangiucchiare e bere senza rischio soffocamento. E' un'abitudine che ho preso da anni e che rispetto sempre.
Gli ultimi km sulla ciclabile roveretana, quella che calpesto spessissimo sono forse i più faticosi, un po' perché arrivano alla fine, un po' perché conoscere troppo bene il percorso può rischiare di alienarti. Allora si chiacchiera ancora.
E alla fine arriviamo, non posso dire di essere fresco, ma poteva andare molto peggio. Le gambe sono affaticate ma non c'è traccia di crampo, il fiato va bene, anche il dolore al costato che mi accompagna da un po' (vi ricordate il maialino da latte?) si è presentato debolmente solo ai primissimi minuti, prima di essere caldo.
Grazie a Gio per la proposta, la compagnia, i consigli e tutte le spiegazioni su monti e strade che ci si sono mostrati in questa splendida domenica mattina.
Non vedo l'ora di provarne di nuove.
Qualcosa meno di 5ore dopo la partenza, ecco casa dolce casa:
Tenendo conto della mezzoretta di pausa tè caldo, delle soste alle fontane e per il cibo, del dislivello che alla fine il mio altimetro fissa in 700m tondi tondi, del chilometraggio che ammonta a 38,500 m... sono contentissimo!

venerdì 20 gennaio 2012

Te la do io... Venezia: Trail Autogestito del mio cuor

Grazie a Cristiano, Giorgio, Antonella e grazie a chi, magari dietro le quinte, rende possibile questo TA.
Non mi è facile mettere in parole la gioia e la soddisfazione che ho vissuto domenica scorsa correndo in ottima e numerosa compagnia tra le calli di Venezia. E' il terzo anno che corro questo TA e ogni anno mi entusiasmo. Questo gennaio 2012, però, mi/ci ha regalato quel qualcosa in più, ovvero la collaborazione di nonna Giuliana e di conseguenza la possibilità di correre assieme, Chiara ed io.
Mi è stato chiesto cosa ci sia di Trail nel correre in piena città. Lo spirito, la gioia di correre, il gusto della scoperta, i ponti, i partecipanti, il terzo tempo.
Mi è stato chiesto spesso perché corro. Rispondo: vieni al TA di Venezia, così invece di rispondere in parole (il linguaggio è una cosa bellissima, ma limitata) mi guardi in faccia mentre corro e capisci tutto. E se non capisci, guardami in faccia dopo la corsa.
Partiamo domenica mattina di buonora, Chiara ed io, da Sagrado (GO), dove ci siamo stanziati per qualche giorno approfittando di miei impegni di lavoro tra Gorizia e Udine. Mateja rimane con nonna, perdendo (spiace per lei, ma ci perdonerà) l'opportunità di timbrare presente a tutte le edizioni del TA. Il primo anno era in pancia, il secondo in fascia (ma Chiara per questo non poteva correre). Lo sciopero dei treni ci costringe alla macchina, pazienza. Ritrovo in stazione, e via di buon passo verso la palestra dove ci cambiamo, e dove alla fine avremo da lavarci al caldo: mica poco.
Chiara credeva di tagliare guidata qualche km, io penso invece che sia per lei tempo di allungare e alla fine avrò ragione: insieme ci lasciamo passare sotto le scarpe tutti i 26km di questa magnifica corsa. E scopriamo/riscopriamo angoli di Venezia che solo chi è nato lì è capace di trovare, ci guardiamo intorno lasciandoci stupire dal fascino della città. Parlo poco, oggi. Mi godo la compagnia di mogliettina e, in alternativa, la solitudine in mezzo alla folla. Mi lascio trasportare dal piacere della corsa, dall'emozione di mettere un piede davanti all'altro in mezzo al Bello. Saranno in tutto quasi quattro ore, tra corse e soste da turisti, con tante fotografie da ricordare timbrate nella memoria. I volti dei vacanzierei domenicali sorpresi da tanta gente (pare che a correre fossimo un'ottantina) che non si capisce come corra: "Non è una gara perché tutti chiacchierano, non è una passeggiata perché comunque vanno, tutti colorati, con zainetti, borracce, macchine fotografiche e videocamere". Il sole che riflette sui canali. I veneziani che ci salutano divertiti. Tanta roba, insomma.
Alla fine pranzo comunitario in ottima compagnia.
Avevo con me il telefonino con fotocamera, ma al vedere quanti trailer urbani erano dotati di macchinari molto evoluti, ho lasciato perdere... metto sotto qualche link per le immagini, presi da spiritotrail e distanceplus.
Io e Chiara siamo questi qui, un po' mossi perché - che ci volete fare - siamo due frecce



http://www.youtube.com/watch?v=0sm0IZmqNzE
https://plus.google.com/photos/111146244042332294500/albums/5698696975112352609?banner=pwa&gpsrc=pwrd1#photos/111146244042332294500/albums/5698696975112352609
https://picasaweb.google.com/108628405184219093699/TATeLaDoIoVenezia#
http://www.everytrail.com/view_trip.php?trip_id=1419531
http://www.distanceplus.com/forum/61-d-trail-a-running/18355-te-la-do-io-venezia-3a-ed-15-1-2012.html?limit=15&start=150
https://picasaweb.google.com/dinaleone/15Gennaio2012#
https://plus.google.com/photos/105397090663425109260/albums/5698336084597735761/5698336090555684290?banner=pwa#photos/105397090663425109260/albums/5698336084597735761/5698336686913778482

domenica 8 gennaio 2012

Un inizio breve e ghiacciato

Dall'inizio dell'anno sono riuscito a correre spesso anche se mai a lungo. Questa settimana quattro uscite brevi, tra i 40 minuti e l'ora, due in misto sentiero/asfalto, due in solo asfalto.
E anche un paio di passeggiatone con Mateja nello zaino (il maialino da latte sta cominciando a gravare sulle spalle...).
L'asfalto è stato organizzato per essere divertente: uno in notturna, l'altro in compagnia di Chiara (grazie a zii e cugini che facevano i Matj-sitter). 
Il misto mi serve perché mi piace tantissimo partire da casa: quindi sulla strada mi avvicino alle montagnole che circondando Rovereto, e poi salgo e scendo. 
Questa è la cima del Monteghello, sede abituale dei miei saliscendi brevi:
E' un giro di pochi km (credo circa 8), ma con un discreto dislivello (370m). Uso l'altimetro e non il GPS, tanto per chiarire certezze e incertezze. Ho comprato uno di quei telefoni che fanno le foto, e mi diverto a scattare: ecco uno dei panorami dal Monteghello: là sotto c'è casa nostra:
L'altro misto mi porta prima all'Ossario e poi, salendo su di un bel sentiero dedicato alla pace, alla Campana dei Caduti. Qualche problema, sull'uno come sull'altro giro, lo regala il ghiaccio. Nelle parti in ombra si formano delle lastre davvero spesse e scivolose che rendono impossibile (a me) la corsa:
Fino a quando era così tutto bene, ma sia venerdì che oggi ho trovato davvero tanto, tanto ghiaccio.
E' plausibile dunque che mi tocchi per qualche tempo dedicarmi all'asfalto: poco male, ho voluto andare a vivere in (prossimità della) montagna, e allora accettiamo ciò che il meteo propone e suggerisce.