lunedì 22 novembre 2010

Virtuale, in attesa del reale

È da luglio che non partecipo ad una gara, la mia corsa da qualche mese a questa parte è in netta maggioranza solitaria e purtroppo fin troppo urbana. Sarà anche questo il motivo che mi spinge a consultare con cura quasi maniacale i siti internet del mio possibile futuro fuori strada. “Fuori strada” perché, c'è poco da fare, non subisco mai il fascino di un web che mi rimandi all'asfalto. Certo, potrei mentire a me stesso dicendo che avrei voluto ma non ho potuto. Mi riprometto periodicamente di correre qualche mezza maratona, dato che andare “veloce” (tutto è relativo, diciamo andare al mio massimo su di una distanza non impegnativa) può essere divertente. L'ultima mezza, seconda in carriera corsa per andare – appunto - “veloce”, risale allo scorso marzo. Allora forse meglio non dirsi nulla e navigare un po' a casaccio.
I prossimi sentieri saranno quelli del Carso triestino per la Cavalcata di inizio dicembre. Una corsa non corsa, senza né pettorali né ristori né pacchi né balisaggio, per la quale la mia aspettativa è di perdermi e farmi venire a raccattare da già allertati amici. Certo potrei scaricare la traccia sul Garmin, ma non ce l'ho. Potrei scaricarla sul Keymaze, ma l'ho dimenticato in giro e poi sul Mac non funziona. Potrei attaccarmi a qualcuno che conosce il percorso, e forse lo farò. Ma posso anche perdermi e se capita, magari sarà pure divertente.
Solo questo c'è, per ora, di concreto. Virtualmente sto passando a setaccio varie idee e proposte: dovrei fare con Chiara la mezza di Verona, poi leggo di rimando da un amico Facebook che quello stesso giorno si corre una 50km nelle campagne londinesi. Slurp. La settimana prima mi piacerebbe rifare la maratona sulla sabbia a San Benedetto del Tronto, se con Alessio riusciamo ad organizzarci. Due lunghe a distanza di una settimana servirebbero anche a provare la gamba (e tutto il resto) per una novanta/cento. A inizio aprile ci sarebbe, anzi: dovrebbe esserci, quello che lo scorso anno abbiamo saltato perché troppo a ridosso dell'Ecotrail di Parigi, ovvero il Lyon Urban Trail. Un anno a testa. Per non incorrere in errori da eccesso di calendario, una bella pausa allenante senza eccessi di km. Intendiamoci: l'eccesso di km su sentiero va pure bene, ma non devo tirare la corda su spostamenti, trasferimenti, etc. etc (fatta eccezione per l'accompagnamento familiare nel caso il progetto maratona di Chiara riesca a datarsi tra questi spazi). Obiettivo: arrivare allenati e freschi a sufficienza per un trail bello lungo a fine giugno, ancora in Francia, destinazione Bretagna: Raid Golfe du Morbihan, 88km in 20h. Quando mi iscrivo, scrivo un post descrittivo.
E poi avevo guardato al Via Lattea Trail (dicembre), alla sei ore indoor di Piancavallo (gennaio), alla Sahara Marathon (febbraio), all'Ultrabericus (marzo), al Magraid (giugno) e di sicuro ad altro guarderò.

7 commenti:

  1. begli "sguardi" per il 2011. Magari puoi dare un occhio anche a Abbots Way e Toubkal :)

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  2. tienici informati... già qualcosa di ciò che hai presentato qui ha stimolato la mia attenzione...
    Buone corse!

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  3. accipicchia, un post visionario direi! C'ho anche un po' d'invidia, ne :-)

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  4. Una volta ho provato a fare gare su sentieri...ho capito subito che non erano per me, meglio l'asfalto....eheh

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  5. @ Stefano - Abbots fatta Twin lo scorso anno: molto bella, ma non tanto da ripeterla accantonando nuove idee: il tempo è quello che è :)) La prima Africa vorrei fosse deserto.
    @ Doublea - Certo! Scrivo qui per questo :))
    @ Poli - Bello essere visti come visionari, grazie!
    @ Vincenzo - Il bello della corsa è che ognuno può trovare la propria dimensione.

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  6. caspita, quanti bei progetti impegnativi hai nel mirino! ... dopo un pò si prova la "nostalgia del pettorale", vero?

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  7. Sì, Vale, è proprio vero: viene voglia di mettersi alla prova sotto la tutela di una bella organizzazione

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