sabato 22 maggio 2010

Senza correre sul patrio suol

Di fronte alla notizia che un trailer (o un runner, tanto per dirla ancora in lingua straniera) si vuole o deve fermare, ho visto e letto che la solidarietà esplode: grazie a tutti. Io conto di aver fatto le cose bene, anticipando la crisi e rimango molto fedele al patto che ho stretto con il fisicaccio. La coscia migliora, la stanchezza persiste, ma va detto che sono molto preso da un lavoro di scrittura che mi toglie energie quanto e più dell'amato correre.
Questo fine settimana sono rientrato nella Venezia Giulia, assieme a Chiara, in visita amici e parenti. Ieri sera a Grado con passeggiatina in riva al mare: sto già pensando ai possibili circuiti su sabbia per prepararmi all'idea desertica che mi frulla in capo per il 2011. Stamattina guardo il Carso con voluttà, ma non vado a correre. C'era l'eventualità di una camminata con il mio amicone d'infanzia, ma è svanita. Allora niente Carso e si va in Friul (qui qualcuno dice anche “Furlania”) a rendere omaggio ai suoceri e far quattro chiacchiere con lo zio. Domani mattina non ci sarà tempo per la camminata, visto che abbiamo organizzato un allegro rendez-vous  con amici di vecchia data e purtroppo non più intensa frequentazione.
Ci sarebbe piaciuto dedicare un po' della nostra rimpatriata all'amata Trieste, ma non c'è modo: quando si rientra così in fretta le ore scorrono veloci e ad incastro, il momento di ripartire verso Verona arriva sempre troppo presto. A inizio giugno sarò di nuovo da queste parti, in quell'occasione anche per lavorare un po' – quindi mi fermerò di più, sarò di nuovo in buona forma e il Carso non mi scapperà.

1 commento:

  1. Ben fatta! ...magari a giugno ci scappa una corsetta per le alte assieme e due chiacchiere faccia a faccia ;-)

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