giovedì 1 aprile 2010

Zaino da corsa

Dopo averlo testato a lungo a Parigi, come avevo anticipato tempo fa, voglio dedicare un post al caro compagno di gita zaino Quechua Diosaz Raido 10 l. Come tutti i prodotti della catena Decathlon, anche lui è ottimo e gode di un rapporto qualità prezzo davvero impareggiabile. Si indossa molto bene, è comodo e leggero. Il tubo della sacca idrica esce agile e ben saldo. La capienza, per un trail di 50km, è più che sufficiente. Contando che era richiesto un minimo di equipaggiamento da stagione invernale, non v'è dubbio che si può utilizzare anche per trail più lunghi. Può essere un limite l'impossibilità di aggiungere dei portaborraccia anteriori, quindi in caso serva portarsi in spalla più di due litri. Non giudicabile l'impermeabilità: tra gara e allenamenti un po' d'acqua l'ho presa, ma mai piogge torrenziali. Il portabastoncini è perfetto, solido e stabile. Per approfondimenti sugli zani da trail, chi è interessato legga pure qui.
D'ora in poi cercherò di uscire almeno una volta a settimana con lo zaino in spalla, carico di almeno 3/4 kg di roba, per le uscite lunghe anche di più. Verificherò anche la funzionalità o meno di infilare una borraccia nello zaino. Lo stesso vale per i bastoncini: anche loro con me una volta a settimana, indipendetemente dalla strada. Ieri ho fatto una dozzina di km sterrati e piani così bardato e le sensazioni sono state molto buone, specie per quanto riguarda il controllo del ritmo. Continuerò a provare a tenere un ritmo blando, da ultra, in modo da familiarizzare meglio con le andature basse ed educare mente e muscoli a non avere fretta ma a continuare, un passo dopo l'altro, finché si può.
Il prossimo appuntamento sarà la Abbots Way Twin Team, sempre con Alessio, 1 e 2 maggio. Lì lo zaino e i bastoncini saranno sicuramente con me. Mancheranno, invece (a meno che non voglia appesantirmi per allenamento), alla Sei Ville (speriamo aggiornino presto il sito), una bellissima non competitiva sulle colline veronesi che due anni fa ho corso, quella volta sì sotto una pioggia incessante. C'era al tempo anche la 42, ma quest'anno pare che la più lunga sia una 21, che è poi la mia distanza del 2008. 
E allora zaino in spalla e via di corsa verso la Pasqua!

1 commento:

  1. Concordo, il "quaccia" di cui parli è uno zaino discreto, economico. Per quanto riguarda l'impermeabilità, pernso che, sotto le pioggie pesanti, non c'è zaino che tenga: l'acqua riesce a passare dalle cuciture, dalle zip.... o ci metti una busta impermeabile sopra (anche queste della "quaccia") o comunque la roba dentro si bagna un po...E per quanto riguarda i portaborraccia anteriori, uno può risolvere la cosa adattando le semplici sacche con strass o legacci vari. D'altronde, son nate così, improvvisate.
    Ci si vede all'Abbots! ciao

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