sabato 31 dicembre 2011

La vendetta del maialino da latte

Io ho una poco sana passione per le costine di maiale alla griglia. Al pranzo del mio matrimonio ("grigliata di gala") mi fecero trovare una costina sul piatto appena accomodato al tavolo. Gli amici esperti grigliatori mi viziano sempre. In Argentina la prima cena è stata dedicata alla poca sana passione etc. etc.
Giustamente, il maialino si è vendicato. 
Un paio di settimane fa mia figgggghia per la prima volta ha dormito nel lettone, non è mai stata interessata, ma quel giorno lì si è svegliata di notte e non si capiva quale fosse il problema. Dopo vari tentativi, è arrivata la nanna in mezzo a mamma e papà. Formazione: Chiara con testa su di un comodino, io abbracciato all'altro comodino per non cadere da comoda cengia. Mateja scalciante in orizzontale. S'inoltra la notte e io, imprudente e addormentato, volgo il petto all'infanta. Lei, maialino da latte se ce n'è uno, colpisce secco e violento con due calci volanti stile Hulk Hogan. Io gemo dal dolore, Chiara sente il lamento, si sveglia chiede che succede, ottiene risposta.
Mattina. Mi fa male il costato, laddove è arrivato il doppio calcio. Capillari rotti, ematoma incipiente. Ci ridiamo su.
Passano un paio di giorni. Cammino veloce per prendere il treno, non ho fiato, non riesco a muovermi se non in posizioni strane. Mi preoccupo: cos'è questo dolore? 
Ancora un giorno. Vado a correre. Dopo 2 minuti finisce il fiato, non arriva, non sale, non respiro. Mi chino e torno a casa. Che sarà mai? Devo farmi vedere.
Ipotizzo: stiramento addominale, contrattura, o forse qualcosa di peggio?
Poi faccio guardare lì dove fa male e mi si dice di un ematoma, e ricordo. Il doppio calcio volante. Mi consulto subito con un paio di esperti. Il responso: contusione costale con possibile piccola incrinatura che limita il lavoro dei muscoli preposti alla respirazione. Riposo.
Ed io che ero tutto orgoglioso quando la pediatra ci disse che i muscoli delle gambine di Mateja sono particolarmente forti e sviluppati.
Ora è passata, e stamattina ho fatto senza dolore l'ultima corsa dell'anno.

domenica 18 dicembre 2011

Quarantacinque minuti

Si ricomincia a correre con, più o meno, questo minutaggio.
Mi piace l'inverno, non odio certo il freddo, anzi. Stamattina sono uscito da casa che il termometro recitava - finalmente l'inverno è inverno - meno uno. E ho corso. 
Da qualche tempo a Rovereto hanno segnato dei percorsi cittadini "Rovereto con la corsa", o meglio: li hanno segnati con una certa elasticità, dimenticando qualche bivio e inserendo qualche attraversamento stradale eccentrico. Destinati forse più a chi conosce la cittadina di quanto non lo siano ai gitanti, i percorsi rimangono un'iniziativa molto bella. Ho seguito qualche freccia, unendo i puntini come facevo da bambino sulla Settimana Enigmistica e il risultato è stato un trequartidora di grande divertimento. Ho cercato di metterci anche qualche salita, ma forse è meglio riprendersi un po' di forma prima di insistere. Certi tratti che di solito faccio per iniziare a correre verso l'alto oggi mi sono sembrati la fine, più che il principio. Ma poco male.
L'influenza è passata, il viaggio argentino è archiviato e spero proprio di ricominciare con ordine. L'entusiasmo, quello, non manca mai.
Qualche giorno a Natale lo passo in Friuli: una visita al Carso si impone, spero nessuno si impegni a scipparmela. Perché i giorni saranno davvero "qualche" e niente più.
E qui in Trentino comincio a disegnare un circuito cittadino, che mi aiuti a preparare la prossima sfida, che spero sia una sei ore asfaltata. Per i trail lunghi un appuntamento in estate, uno in autunno. Non chiedo di più. Vorrei invece incrementare i trail corti, senza disdegnare le versioni ridotte delle grandi gare.
Di questa bella domenica mi rimane il gran gusto di correre al freddo, ché il gelo è un'altra cosa. 
E mi rimangono pure: una bella passeggiata con Matj e Chiara, il panino wurstel e crauti con birra, il necessario relax e l'indispensabile tepore casalingo (altrimenti sai che figata correre sottozero...), Mateja che dorme come un ghiro alle ore sbagliate.
Ci serviva, un fine settimana casalingo: eravamo davvero arrivati alla frutta. Ma dopo la frutta arriva il dolce, precisamente il dulce de leche che abbiamo cucinato. 

giovedì 15 dicembre 2011

Pirati ed Ebook

Altro che trail domenicale con l'amico Alessio!
Altro che quattro allenamenti settimanali alternando sentieri, asfalto e cyclette.
Non faccio un tubo da giorni, debilitato dall'influenza in un continuo andirivieni di momenti in cui mi dichiaro completamente guarito ed altri in cui mi alletto.
Dicono che possa essere colpa di portatrici sane di virus provenienti dal Nido, va bene, l'importante è che sia la portatrice a rimanere sana. Io accolgo il souvenir dell'inverno e aspetto che passi.
Nell'attesa di ripartire, mi dedico assiduamente alla lettura e, quando la testolina dice basta, all'ascolto della radio. Oltre che al sonno, naturalmente.
La lettura va sul Kindle: già da qualche tempo sono passato all'ebook reader, utile e comodo soprattutto per evitare tonnellate di libri che difficilmente troverebbero albergo nella nuova casa roveretana.
Il bello dell'ebook, poi, è che puoi trovarne di gratis su siti come liberliber. Si tratta di libri senza più diritti d'autore, tra i quali ci sono anche dei classiconi della mia infanzia: tutto Salgari. E parecchie altre chicche, vale la pena davvero farci un giro.
E ho ripreso in mano Il Corsaro Nero, divorato in poche ore. Ora La Regina dei Caraibi e mi sa che il ciclo dei Pirati delle Antille in poche settimane andrà esaurito. Una letteratura che merita a pieno titolo la definizione "d'avventura", un'avventura che mi pare niente affatto passata di moda. Lo stile poi è davvero efficace: asciutto, ficcante, descrittivo. Mentre prendo una pausa per il blog, Il Corsaro Nero e Morgan sono alle prese con un abbordaggio ad una fregata spagnola.
Alla radio invece ho sentito presentare il libro di Nicolai Lilin. Molto incuriosito, ho comprato l'ebook del suo primo, Educazione Siberiana, e ho iniziato a leggerlo tra un arrembaggio e un duello a fil di spada (altro vantaggio dello strumento: pochi clic ed ecco il libro pronto senza dover uscire di casa sotto la pioggia con la febbre). Libro inquietante, ma ancora in lettura. Magari ne parlerò in futuro.
Basta scrivere, vado a leggere...

sabato 10 dicembre 2011

Corsi e ricorsi

E' una cosa che si ripete senza puntualità, ma si ripete: ogni tanto riprendo a correre su asfalto e non mi dispiace. Allora mi dico che dovrei alternare sentieri e strada, che così facendo non perdo nulla ma guadagno. Poi trovo un nuovo percorso trail, dimentico l'asfalto e via così. Basta dare un'occhiata a qualche vecchio post: questo o quello.
L'unica voglia che ancora non torna è la maratona su strada.
Dopo la pausa d'Argentina, ho ripreso con discreta lena: non voglio esagerare e ricomincio con serenità. Uscite da un'ora o poco più, a ritmi variabili ma mai troppo spinti per le mie capacità. Una sola corsa fuoristrada (il mio "classico" giro del Monteghello), per il resto ciclabile roveretana.
Giovedì sera ho santificato la festa in maniera molto attraente: fuori di casa verso le 19 e vai sulla ciclabile. Invece di girareingiro dove c'è illuminazione pubblica, ho preso la via buia, accompagnato dalla frontale. Mi sono divertito davvero molto: solitario ma non solo, attorno a me le luci dei paesini arrampicati sulle montagne, vicino a me l'Adige che scorre e sulla pista solo io. Preso dall'entusiasmo, mi sono accorto di aver anche accelerato il passo tutto pervaso da una grande serenità.
Domani sarà corsetta trail con l'amico Alessio, dopodomani chissà.
Le idee per il 2012 cominciano a prendere forma, e prendo in considerazione anche qualcosa di asfaltato.
Cambierò idea? Probabile. Ma non riesco ad immaginarmi come e in che direzione: ci sono tante gare, tanti modi di correre, tanti percorsi da scoprire!
Intanto mi rallegro nel rendermi conto che la sosta ci voleva, mi ha fatto bene e ora mi godo ancora di più ogni km che faccio. Certo, se fermarsi significa andare in giro per il mondo a fare il lavoro dei propri sogni diventati realtà... aiuta parecchio.

domenica 4 dicembre 2011

Vamos Vamos Argentina....


... tra storia e tango, il blogger torna a casa.
Un viaggio davvero lungo per un'esperienza ricca e soddisfacente che, a meno di stranezze e imprevisti, si ripeterà.

In. Verona-Francoforte-Buenos Aires-Mar del Plata. Più di un giorno in aria e per terra per raggiungere la destinazione, Mar del Plata appunto. Qui mi fermo quattro giorni per partecipare al mio primo convegno all'Altro Mondo. Ne ricavo un'impressione davvero positiva, condividendo una realtà accademica molto più giovane e meno ingessata della nostra, dove anche chi studia per laurea o dottorato ha pieno diritto a dire la propria, senza per questo essere guardato dai "veri saggi" con uno sguardo che vaga tra compassione, tenerezza e disinteresse.
Il confronto con le ricerche di laggiù mi suggerisce idee e prospettive nuove e mi racconta di un punto di vista inevitabilmente diverso. 
L'animo mio che un po' germanico lo è non si adatta benissimo alla gestione dei tempi sudamericana, dove l'ora è un'unità di misura diversa dalla nostra. Ma tocca a me adattarmi.
Una delle cose che ricordavo dal mio precedente viaggio latinoamericano con un'intensità quasi fisica era il sapore del cibo, carne e frutta in particolare. Lo ritrovo così come me lo ricordavo.
La mia relazione al convegno è arrivata dopo tre giorni di Argentina: buona cosa, ho avuto il tempo di prestare orecchio ad accenti e pronuncia, di ri-familiarizzare con la lingua, così è andato tutto per il meglio. Ho chiacchierato e discusso di opportunità di scambio. 
Dimenticavo... io faccio lo storico e quello che ho avuto da dire raccontava di confronti tra predicatori in Austria e in Perù nel Millecinquecento. Schemi di pensiero e di azione elaborati da chi era chiamato a confrontarsi con realtà nuove o sconosciute. Mi pare attuale.
Finito il convegno, ho fatto tappa a Buenos Aires per spezzare il viaggio di ritorno (e per "prendere altri contatti"). Prima di tutto Plaza de Mayo. Ma ho avuto poco tempo, sufficiente a fare un giro a San Telmo, il barrio del tango e del mercato domenicale. E ho visto il tango, e ho visto il mercato. E poi una lunghissima camminata nel bellissimo Puerto Madero. Tre foto:





Altre, tutte da Buenos Aires sono qui (con un paio di piccoli filmati).

Out.Il rientro è faticoso, più che il fuso orario mi mette in difficoltà l'inversione estate/inverno. Ma non mi spiace tornare a casa: la brevità del viaggio ha impedito che con me ci fossero Chiara e Mateja. La prossima volta cerchiamo di organizzarci per andare in tre.
Ora non è tempo di vacanza e non lo sarà neppure a Natale: mi aspetta una stimolante full immersion storica e la gita fuoriporta mi ha caricato al meglio.
Oggi è il giorno della Cavalcata Carsica. In bocca al lupo a chi sta correndo. Ho rinunciato perché non voglio più imbarcarmi in corse impegnative senza l'adeguata preparazione. Non è divertente. Vista la periodicità biennale del convegno di Mar del Plata, mi immagino un'alternanza tra Carso e Oceano Atlantico.
Dopo la pausa ho ripreso a correre trotterellando su asfalto.
E per congedarmi: Vuelvo al Sur, versione Gotan Project